Sempre alla scoperta di novità e chicche da raccontare, quando mi hanno proposto di andare a fare una passeggiata sulla ciclopedonale della ferrovia dismessa fino alla masseria Mangiaricotta a Palagianello, ho detto subito si.
Mangiaricotta, il nome la dice tutta!
E già mi pregustavo qualcosa di speciale e particolare.
Non c'ero mai stata e non ti nascondo che un po' me ne vergogno e chissà quante altre volte dovrò farlo perché sono tanti i comuni della provincia di Taranto che non ho ancora visto.
L'entroterra tarantino è così vario e incantevole che, ogni volta che arrivo in un posto nuovo, non posso fare a meno di dire "questo è il più bello!"
Fatto sta che oggi, dopo questa passeggiata, Palagianello è entrata nella mia top ten delle più belle località tarantine.
Poco conosciuto, il Comune di Palagianello si trova a ovest di Taranto, precisamente a 30 chilometri, in quella spettacolare Terra delle Gravine che abbraccia undici comuni pugliesi.
La via più semplice per arrivare è dalla statale Appia (o la statale 106), prendere lo svincolo per Palagiano nord e seguire la direzione per Palagianello.
Palagianello e la ferrovia dismessa
L'itinerario che vi propongo parte dalla piazza Giovanni Paolo II, ex piazza Roma.
Il monumento che domina la piazza è davvero singolare. È una vecchia locomotiva tirata a nuovo che crea una certa simpatia.
Perché proprio una locomotiva?
Perché qui passava il tratto ferroviario Bari-Taranto che fu abbandonato per la nuova variante di tracciato che lasciava fuori alcune stazioni storiche come quella di Palagianello.
Attualmente l'area ferroviaria dismessa a partire da Gioia del Colle fino a Palagiano-Mottola, circa 32 chilometri, è stata riqualificata diventando una pista ciclabile.
La centenaria locomotiva 851.113 delle Ferrovie dello Stato è stata acquistata dal Comune di Palagianello e collocata nel centro della piazza su un piccolo tronco ferroviario per conservare la memoria della vecchia stazione.
La riqualificazione ha reso questa piazza grande e fruibile per grandi e bambini. Ottima idea!
La mia passeggiata comincia da qui e - te lo ricordi? - dobbiamo andare alla Masseria Mangiaricotta.
Sempre seguendo il percorso dei vecchi binari si arriva al viadotto Santa Lucia che sovrasta la gravina e che è percorribile non solo con le bici ma anche a piedi.
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Vista su Palagianello dal viadotto Santa Lucia |
Oggi la giornata non è delle migliori. Il cielo è coperto e minaccia pioggia che ci ha accompagnato fino alla masseria. Ma noi non temiamo qualche goccia di acqua, non ci fermiamo e proseguiamo con cappello e ombrello al seguito.
Questo inconveniente, però, non mi ha permesso di immortalare il paesaggio tutt'intorno.
Per questo uso una foto dal sito delle ferrovie dismesse che mostra la strada che abbiamo fatto, qui è in direzione di Palagianello.
Il percorso porta fino alla Gravina Grande sul cui costone opposto è visibile Castellaneta.
I due versanti sono uniti dall'antico viadotto di S. Stefano, anche questo un vecchio tronco ferroviario dismesso.
Guardate la foto.
Sono ferma sotto il nuovo ponte ferroviario (beh, pioveva!) molto più alto del vecchio che già di suo è alto 72 metri. Un ponte in muratura costruito nel 1930 per volontà di Mussolini che a sua volta aveva sostituito il ponte ferroviario in ferro del 1862.
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La ferrovia dismessa da Palagianello a Castellaneta |
La nostra meta è sempre la masseria Mangiaricotta perciò ci dirigiamo in quella direzione.
Costeggiamo il versante est della gravina e finalmente arriviamo a destinazione in contrada Serra Pizzuta.
La vecchia masseria, che si trova proprio sul ciglio della gravina, è stata ristrutturata ed ora è un bed & breakfast, circondato da ettari di terreno coltivato.
Non pensate però che siano stati fatti grandi lavori perché si respira ancora l'antica tradizione.
La grande sorpresa non è la masseria.
È, piuttosto, aver trovato l'azienda agricola Mazzarrino in piena attività di molitura delle olive raccolte dagli ulivi giovani e secolari della tenuta.
Nel frantoio si produce l'olio extravergine di oliva già dal 1811 ed è ottenuto ancora oggi con la prima spremitura a freddo.
Intanto, l'oleologo dott. Gianni Mazzarrino, esperto di elaiotecnica ci illustra all'interno del frantoio come avviene il completo processo di trasformazione.
E allora assaggiamolo questo olio extravergine d'oliva!
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Assaggio dell'olio prodotto dalla masseria Mangiaricotta |
Direi che un olio extravergine così buono e aromatico non lo avevo ancora assaggiato e questa passeggiata si è rivelata più istruttiva e e, soprattutto, più gustosa del previsto.
Ha messo addosso a tutti una senso di benessere e andiamo via con la certezza che lì, nel cuore della Terra delle Gravine, c'è chi ancora crede nell'autenticità delle tradizioni.
E sapete cosa faccio? A breve ci ritornerò grazie alle iniziative di Puglia Promozione.
Voi che fate, venite con me?
Che carino il paesino tutto bianco che s'innalza sulla gravina! Mi ha fatto venire nostalgia della Puglia che ho conosciuto solo quest'anno ma dove tornerò sicuramente :)
RispondiEliminaE io te lo consiglio vivamente. Ricordati di mettere nell'itinerario una capatina nella Terra delle Gravine
EliminaMannaggia, mai stata! Taranto la conosco bene e anche i dintorni ma non Palagianello, i cui cartelli ho sempre visto... Va beh, mi tocca tornare 💙
RispondiEliminaAnche io non la conoscevo, che vergogna!! Pensa, sono a 15 chilometri e non ci ero mai stata. Torna, torna e fammi un fischio.
EliminaChe bello questo itinerario..la Puglia purtroppo l'ho sempre vista solo per lavoro e solo la zona di Bari ma è una terra stupenda tutta da scoprire!
RispondiEliminaSilvia ti consiglio di fare un itinerario nella Terra delle Gravine nel tarantino. Non ci sono ancora i grandi flussi turistici ma merita tanto.
EliminaQuante meraviglie che riserva la nostra Italia! Non mi vergogno a dire che anche io, modenese da sempre, ogni tanto scopro qualche chicca che avevo proprio dietro casa...
RispondiEliminaUn bell'itinerario, diverso dal solito, alla scoperta di una delle eccellenze pugliesi ed italiane!
Il fatto è che diamo tutto per scontato, anche le bellezze che abbiamo dietro l'angolo di casa. Le vediamo ogni giorno e non diamo peso. Un giorno, invece di vederle, le guardiamo con occhi diversi e ci appaiono all'improvviso di altro aspetto.
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