Conoscere le storie e leggende che circondano luoghi e personaggi mi affascina molto, soprattutto se queste hanno un pizzico di intreccio amoroso.
Nel tempo, è diventata una passione perché rendono un semplice racconto biografico o una storia con un arido elenco di date più coinvolgente e più avvincente.
Girovagando per le masserie pugliesi, in particolar modo quelle che si trovano nella Puglia delle gravine, sono arrivata alla Masseria del Duca in cui trovò riparo un famoso brigante.
In questo post vi racconto della Masseria del Duca e la storia e la leggenda del brigante Papa Giro.
La Masseria del Duca: dove si trova
Sono stata più volte alla Masseria del Duca, una masseria immersa nel Parco delle Gravine nel territorio tarantino tra Crispiano, Grottaglie e Martina Franca ed ogni volta scopro un particolare che rende piacevole e interessante la visita.
La masseria si trova a 20 chilometri da Taranto e si raggiunge percorrendo la Strada Statale 172 in direzione di Martina Franca.
Poiché non è semplice arrivarci consiglio si seguire attentamente la segnaletica per non perdersi nelle campagne circostanti.
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Sulla sinistra si intravede la torre del 1400 inglobata al corpo della Masseria del Duca. |
Siamo a ridosso delle Murge sud orientali, ricche di boschi e macchia mediterranea. In questa posizione amena, io direi pure strategica, i proprietari De Sangro-Caracciolo, duchi di Martina Franca, decisero di costruire la masseria inglobando la torre di vedetta risalente al 1400.
L'intera proprietà si estende su 400 ettari e si perde a vista d'occhio.
Dall'unico ingresso ad arco si entra nella corte chiusa su cui si affacciano la casa padronale, la chiesetta e il campanile in stile barocco.
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L'entrata ad arco nella Masseria del Duca e il campanile della chiesetta. |
La Masseria del Duca: la chiesetta, la cappella e il diritto d'asilo
Di fianco al portone principale si trova la piccola chiesa dedicata a Santa Maria della Madia, costruita nel 1790.
Anche se piccola, internamente la chiesa mostra la sua bellezza con la parte absidale ricca di arredi sacri e di affreschi che riportano alla scuola carelliana del periodo barocco.
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L'abside con l'altare e gli affreschi sullo sfondo. |
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I due putti ai lati dell'altare |
Il frontone sulla porta d'ingresso della chiesa riporta la frase Qui non si gode asilo e si riferisce al fatto che essa venne privata del diritto d'asilo per un accordo voluto tra Carlo III di Borbone e la Santa Sede.
Per questo motivo non poteva dare protezione e impunità a coloro che volevano sfuggire all'arresto e alla prigione.
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La porta d'ingresso della chiesetta e la scritta sul frontone |
La storia e la leggenda del brigante Papa Giro
Il vero nome di Papa Giro è Ciro Annicchiarico di
Grottaglie, un semplice ragazzo che all'età di 25 anni diventa sacerdote dopo aver studiato nel seminario di Taranto.
Era il periodo della Rivoluzione
Francese - a cavallo tra il 1700 e il 1800 - e lui simpatizzava per le idee
giacobine. Idee che si consolidarono con l'arrivo del generale
Laclos nella provincia ionica.
Dovete sapere che il generale aveva
scritto il famoso romanzo "Les Liasons Dangereuses", Le
Relazioni Pericolose, che narra la storia di due libertini francesi che
applicano giochi perversi e cinici.
Se avete visto il film sapete di cosa parlo. Ricordando una vecchia frase: galeotto fu il romanzo.
Si narra che questo piccante romanzo circolasse tra i giovani ecclesiastici e, a quanto pare, finì anche nelle mani del nostro sacerdote, che si dice avesse un certo fascino con le donne.
Fatto sta che incominciò a guardarsi intorno e iniziò ad avere una relazione segreta con la vedova Antonia Zaccaria,detta la curciola.
La vedova inconsolabile però amava, meglio dire, si concedeva spudoratamente ad altri due uomini, don Giuseppe Motolese, anch'egli prete, e Giuseppe Maggiulli, nipote dell'arciprete.
Capite che situazione poco piacevole, alquanto imbarazzante e azzardata da parte della Antonia. Certo è che ci furono scenate di gelosie tra quegli uomini, soprattutto tra i due preti, che avrebbero dovuto invece badare alle loro pecorelle smarrite.
Per essere brevi, ci scappò il morto.
Don Giuseppe Motolese fu pugnalato da un uomo incappucciato alla fine di una processione e di quel delitto fu accusato Don Ciro, pur essendo evidente che non poteva essere stato lui e che allo stesso tempo il Maggiulli si rese irreperibile.
Don Ciro fu arrestato, condannato a quindici anni e portato in carcere a Lecce. Dopo quattro anni riuscì a fuggire
approfittando della critica situazione politica e ritornò a Grottaglie conducendo una vita normale.
Non aveva fatto i conti con il padre del Motolese che era uno che contava nella società e che per vendicare la morte del figlio fece di tutto per farlo catturare di nuovo.
Il nuovo comandante, lo invitò a cena da una locandiera di facili costumi per tendergli un
tranello ma la cosa andò male e uccisero il fratello di Ciro Annicchiarico.
A questo punto Ciro fuggì, si dette alla macchia e, a capo di una banda, commise delitti feroci e cruenti. Da quel momento diventò per tutti il brigante Ciro, poi soprannominato Papa.
La Masseria del Duca, dunque,
con la sua chiesetta era un posto ideale per dare asilo al brigante, visto che
quest'ultimo si nascondeva nei boschi del territorio limitrofo.
E
chissà se effettivamente il veto posto dalla Santa Sede è stato rispettato,
perché io ho il sospetto che non è stato messo in pratica.
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Ricostruzione abiti del brigante Papa Giro e dei gendarmi conservati nell'Infopoint di Crispiano. |
In masseria vi verrà offerta una
degustazione di squisiti formaggi ottenuti dal latte fresco munto direttamente
dalle mucche allevate in loco, olio extravergine di oliva biologico, yogurt
freschi di vari gusti, tutto di produzione propria.
Detto tra me e voi
Nelle
masserie pugliesi si vive la nostra storia legata alle tradizioni e alle radici
profonde. Sono strutture nel massimo della loro attività lavorativa hanno visto
passare centinaia di persone che hanno lasciato un segno di vita.
Io ho voluto
raccontarvi la storia più romanzata, intrigante e chiacchierata del brigante
Papa Giro ma naturalmente la sua è una storia da brigante e se volete saperne di
più potrete trovare maggiori dettagli qui.
A questo punto ve la state facendo anche voi una domanda: dopo aver perso due
dei tre amanti, che fine fece la bell’Antonia Zaccaria?
Anche io amo le masserie😍 grazie per aver condiviso questa interessante storia
RispondiEliminaGrazie a te per averla letta.
EliminaAnche a me piacciono molte le storie e le leggende locali. Sono quel qualcosa di unico che nessuna enciclopedia ti può dare. E comunque mi stai facendo amare le masserie molto più di quanto pensassi! <3
RispondiEliminaLe masserie hanno quel fascino storico che riesce a restarti dentro.
Eliminama che meraviglia!! anche a me piacciono le storie e le leggende che rendono i luoghi più veri, più curiosi... bellissimo post davvero!!!
RispondiEliminaIo vengo attratta sempre dalle storie sia vere che romanzate.
EliminaChe storia assurda, alla fine il povero Ciro è stato costretto a diventare un bandito perché gliene hanno davvero combinate di tutti i colori! Secondo me comunque in seminario c'è ancora il fantasma della vedova Antonia che gira, era una vera panterona, non può essersene andata così!!!
RispondiEliminaPerò anche lui non era uno stinco di santo. Non doveva farsi prete se aveva questi "pruriti". La Antonia secondo me si sarà accontentata ancora :D
EliminaInteressante, una storia da romanzo o da film :D mi affascina il periodo storico del brigantaggio!
RispondiEliminap.s. hai capito la sora Antonia :D
Siamo tutti curiosi di sapere che fine ha fatto la Antonia ma nessuno ha saputo dirmi qualcosa.
EliminaAnche per me le leggende e le storie impreziosiscono i luoghi! Davvero interessante la tua storia! :)
RispondiEliminaGrazie per essere passata. Sto cercando di far conoscere il mio territorio anche con le sue storie e le sue leggende.
EliminaEcco una sensazione che noi del freddo Nord Italia non potremo mai vivere: le masserie e l'alone di mistero, racconto e storia che si cela dietro ai loro muri. Una storia intrigante e piena di tante emozioni.
RispondiEliminaIo penso che ogni luogo ha le sue leggende e i suoi miti, basta solo chiedere ai più anziani del posto.
EliminaMolto interessante, prima o poi riuscirò a tornare dalle tue parti
RispondiEliminaEcco torna che io ti aspetto!
EliminaChe post curioso! Bellissima la storia!
RispondiEliminaTi confido che ho un debole per le masserie :)
Federica
Ioviaggiocosi.
Mi piace che hai definito il mio post curioso perché è proprio la curiosità che voglio suscitare nei lettori.
Eliminabello, interessante e soprattutto qualcosa di nuovo. Sei riuscita a farmi conoscere posti incredibili con altri occhi.complimenti
RispondiEliminaGrazie Anna, spero che tu ci faccia un pensierino e inserisci nei tuoi itinerari anche questo luogo.
EliminaAnche io sono come te amo le storie e le leggende locali, trovo che siano sempre qualcosa di così caratteristico e capace di rivelare tanto sugli abitanti e le usanze del luogo :D
RispondiEliminaLa masseria così bianca è stupenda!
A me intrigano tantissimo e sono sempre lì a scovarne una nuova. É un pò come ricordare i nostri avi
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