Quando
sono venuta a vivere a Massafra, una città vicino Taranto in
Puglia, quello che mi ha divertito molto è stato il fatto di poterla
scoprire con occhi diversi da chi ci abita da sempre.
Ho fatto la turista in casa e con molta calma e curiosità sono riuscita a scovare
angoli e scorci di un centro storico singolare tra cui il Castello Medievale,
simbolo della città, e il rione Gesù Bambino, il primo nucleo di abitazioni
massafresi.
A Massafra tra i vicoli del centro storico
La disposizione
urbana del centro storico di Massafra, ha una particolarità comune
a tutte le città che nascono a ridosso delle gravine. Se questa posizione
inizialmente costituiva un vantaggio difensivo, in seguito con l’espansione
urbana è diventato un limite, cioè il primo nucleo urbano si è trovato periferico
rispetto alla nuova Massafra.
La gravina San Marco e
la gravina della Madonna della Scala racchiudono la parte più estesa del centro
storico e lasciano al di là del Ponte Garibaldi il pittoresco quartiere SS.Medici. È uno scenario straordinario che
distingue Massafra dagli altri centri della Terra delle Gravine.
Arrivando dall'uscita
della autostrada e dalla statale Appia, lo skyline di Massafra, con le case
bianche arroccate sulle grotte sottostanti e sugli antichi insediamenti di
civiltà rupestri, ricorda molto la vicina Matera.
Forse lo aveva anche
pensato Pier Paolo Pasolini che, affascinato dalla architettura grottesca
e squisita decise di girare a Massafra alcune scene della
via crucis del film "Il Vangelo secondo Matteo", nel 1964,
prevalentemente ambientato appunto a Matera.
All'inizio non è stato facile
districarmi nel labirinto delle varie stradine e viuzze che
formano il centro storico di Massafra, una nell'altra e vicoli senza uscite
come in un labirinto. Mi sarebbe servita una guida locale, chi in quel posto ci
è nato e vissuto.
Alla fine si è rivelato un interessantissimo itinerario a piedi che vi consiglio di ripercorrere.
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Le chianche di via Lopizzo |
Un centro storico da raccontare: via
Lopizzo e il Castello Medievale
La mia esplorazione inizia
da via Lopizzo che costeggia il lato occidentale della gravina San
Marco e che porta direttamente al Castello.
Nel silenzio tipico dei centri
storici cammino sugli antichi basalti (le chianche) della pavimentazione tra una
fila di vecchie case ristrutturate, altre sembrano abbandonate, fino
all'ingresso del Castello medievale che si erge a strapiombo sulla gravina.
Il Castello risale all'anno 1100 circa. Ha forma quadrilatera e ad
ogni lato c’è una torre, tre sono a pianta circolare e una ottagonale che richiama
lo
Da quella posizione domina tutta la piana di Massafra, dai
giardini di arance e clementine fino alle coste del mar Ionio.
Ho avuto la sensazione di un luogo un po’ dimenticato, lasciato a
sé stesso, ma non per questo non merita di essere visitato per la sua storia interessante,
ricordandovi che, purtroppo, il sabato e domenica è chiuso.
La scalinata laterale al castello porta verso il basso della
gravina San Marco e non posso fare a meno di restare lì ferma a guardare il
versante opposto dove si trova il villaggio rupestre di Santa Marina.
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Vista sulla gravina San Marco dal Castello Medievale |
È l'ora del tramonto. Il sole che sta calando
irradia tutto intorno la sua luce e dipinge d'oro il paesaggio. È uno
di quei tramonti irripetibili che qui da noi lasciano senza fiato e ogni volta
mi dico di essere fortunata a trovarmi davanti a certi spettacoli della natura.
Me lo godo fino in fondo!
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L'interno del Castello Medievale |
Un centro storico da raccontare:
il rione Gesù Bambino (u’Bommin) e le vicinanze
Ritornando da via Lopizzo si arriva in piazza Garibaldi dove si incrociano la maggior parte delle vie principali. Per addentrarmi nel rione di Gesù Bambino faccio uno slalom tra
la Torre dell’Orologio e la chiesa di San Benedetto fino a via Messapia.
Da qui
in poi il centro storico cambia volto.
Le stradine sono ancora più intrecciate
e alcuni gruppi di case hanno ingressi che danno all'interno di piccoli cortili
comuni. Molte di loro hanno un livello sottoposto al manto stradale alle quali
si accede attraverso scalinate.
Sono le cosiddette vicinanze, cioè complessi
abitativi ipogeici che venivano utilizzati come abitazioni, attività produttive
e ricoveri di animali.
Sono le stesse tipologie abitative che si trovavano
nell'Africa settentrionale nel V secolo d.C. e pare che questo modo di
costruire sia stato importato proprio da lì.
Il miracolo del
Bambinello di cera di Isabella Accolti Gil
La chiesa di Gesù
Bambino, da cui il rione prende il nome, è il punto di riferimento degli abitanti
del quartiere. Il Santuario fu costruito tra il 1850 e il 1858 dopo un fatto
miracoloso legato ad una statuetta di cera che raffigurava il Bambinello.
La statuetta avrebbe operato
miracoli dal 1846 al 1850 in una casa situata nell'antica Strada Maggiore
(attualmente via Vittorio Veneto 19) di proprietà dei coniugi Francesco Broja
ed Isabella Accolti Gil di Conversano.
La nobildonna ebbe in regalo la
statuetta dalla sorella Aurelia nel 1831 a Monopoli (Bari), e la depose nella notte
del 24 dicembre 1846 nel presepe di famiglia. Mentre pregavano per la
guarigione del marito di Isabella, colpito da emorragie, la nipote Teresina
Broja si accorse che il Bambinello cominciò a sudare.
Le manifestazioni
prodigiose ripresero la notte di Natale del 1849 e, in questa occasione, furono
accertati e documentati anche movimenti degli occhi e degli arti. Il 2 febbraio
1850 sul petto della statuina comparvero tracce di sangue.
Inizialmente, il
Bambinello venne esposto nella cinquecentesca Chiesa Madre di Massafra perché
potesse essere venerato da tutto il popolo e, in tale circostanza, pare che effettuò
miracoli in favore di molti sofferenti. Per tale motivo, si decise di edificare
una chiesa che contenesse il piccolo Gesù in cera.
Ancora oggi la statuetta è conservata in una
teca d'argento e su di essa è collocata una corona d'oro.
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La Chiesa di Gesù Bambino nel centro storico di Massafra |
Detto tra me e voi
Le mie passeggiate da turista residente nel centro storico di Massafra mi hanno permesso, e mi permettono ancora, di scoprire la vita di un luogo che ha caratteristiche e abitudini diverse da Taranto, anche se distano tra loro pochi chilometri.
Ed è sorprendente come le piccole distanze fossero considerate nei tempi passati enormi, tanto da sviluppare consuetudini ed usi differenti.
Massafra diventa un luogo da visitare se non altro per il suo centro storico che poggia su strati di storia da raccontare.
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