Post in evidenza

Corridonia, il borgo marchigiano con una curiosità incredibile |Marche|

Corridonia Chiesa San Francesco e statua di Filippo Corridoni

Corridonia
è uno dei borghi del maceratese che mi ero riproposta di visitare, nonostante mi fosse stato detto:”Ma che ci vai a fare, non c’è nulla di bello da vedere!” Devo dire che questa frase ha sempre l’effetto contrario su di me e quindi ha prevalso più di prima la curiosità di andare a scoprirla. 

Alla fine posso confermare che ho fatto bene e in questo post vi racconto la particolarità di Corridonia che stupisce e che ha rappresentato per me la vera scoperta di questo paese. 

Visita a Corridonia 

Corridonia si trova nelle Marche in provincia di Macerata. Il borgo si incontra dopo pochi chilometri, sulla sinistra, quando si percorre la Val di Chienti che da Civitanova Marche va verso i Monti Sibillini. Da lontano si può vedere il suo profilo con il campanile che svetta al centro di una serie di case che si estendono su un’altura. 

Dopo aver visitato parecchi borghi nel maceratese che grosso modo si somigliano immaginavo che anche Corridonia avesse il bel centro storico con chiese e palazzi di mattoncini marroni risalenti al medioevo intorno ad una piazza centrale. 

In un sonnacchioso sabato mattina, io e Simone, compagno di avventure e sventure, ci siamo organizzati per raggiungere la nostra meta. 

Entriamo da Porta Santa Croce 

Porta Santa Croce è una delle porte da cui si può entrare a piedi nel centro storico. Ci dirigiamo verso il cuore del paese attraversando i vicoli che a prima vista ci fanno pensare che l’originario “stile a mattoncini marroni” non era stato conservato del tutto. 

Restiamo delusi nel vedere edifici ristrutturati senza che avessero mantenuto o, in qualche  modo, richiamato il classico stile del centro storico. 

Incrociamo edifici ben conservati che si alternano a case ristrutturate più moderne senza, come dicevo, rispettare i canoni architettonici tipici del luogo. Forse in quel momento stavamo dando ragione all’amico che ci aveva sconsigliato di visitare Corridonia “perché non c’è nulla di bello da vedere!” 

Arriviamo a Piazza Corridoni 

Manca poco per arrivare a Piazza Corridoni. Nel frattempo, stavamo criticando il modo di operare dell’ufficio urbanistico per le concessioni edilizie date così senza criterio e ci stavamo chiedendo come mai nessuno fosse intervenuto a bloccare tale deturpamento. 

Ma eravamo ignari che da lì a poco avremmo capito tutto.

Avvicinandoci lentamente da una strada laterale per arrivare nella piazza ci blocchiamo e ammutoliti sgraniamo gli occhi davanti a quello che si para davanti a noi

Al centro della piazza si trova un basamento con una imponente statua in bronzo di Filippo Corridoni, eroe pausoliano, mentre è colpito a morte sul campo. Sul basamento ci sono scritte e scene di guerra. Si tratta della I Guerra Mondiale

Ci guardiamo intorno. Metà della piazza è dominata da un imponente edificio in stile razionalista, proprio del Ventennio fascista. Di fronte, in netto contrasto architettonico, si affaccia la chiesa di San Francesco di "mattoncini marroni", ora di proprietà comunale. 

Noi siamo rimasti allibiti. Cosa è successo in questo paese? Vogliamo subito scoprire la storia. 

Ecco perché si chiama Corridonia 

Il nome attuale di Corridonia è abbastanza recente e risale proprio al periodo fascista. Prima si chiamava Pausula, riferita alla città romana di Pausulae. È stata denominata in seguito, da Benito Mussolini, Corridonia in onore di Filippo Corridoni, un giornalista e sindacalista rivoluzionario nativo appunto di Pausula. 

Statua di Filippo Corridoni
La statua di bronzo di Filippo Corridoni. Alle spalle l'edificio razionalista.

Chi era Filippo Corridoni? 

Personalmente non conoscevo Corridoni e il suo personaggio storico, sta di fatto che tutto a Corridonia è legata al suo cittadino definito Eroe delle Patria e decorato con la medaglia d’oro. 

Filippo Corridoni nella sua breve ma intensa vita è stato un attivista sindacalista. Un personaggio in vista e per alcuni versi abbastanza scomodo. È stato amico e collega di Giuseppe De Vittorio e di Benito Mussolini. 

Dopo la sua morte, avvenuta in combattimento durante la Grande Guerra, in qualche modo entrambi si appropriarono degli ideali del Corridoni falsandone i reali pensieri. 

La sua casa natale è diventata una delle Case Museo delle Marche in cui si cerca di ricollocare i pensieri di Filippo Corridoni nella vera dimensione storica. 

L’edificio del Ventennio 

La mia curiosità mi porta ancora a fare domande in giro e per fortuna incontriamo il Comandante della Polizia Locale, Stefano Moro, che ringraziamo per averci dedicato del tempo prezioso. 

Scopriamo poi che è un’appassionato di storia e si rivela una eccellente guida turistica. Ci ha anche permesso di visitare l’edificio in cui sono ospitati alcuni uffici comunali e la sala consiliare. 

L’interno del palazzo è rimasto tutto com’era: il pavimento in marmo squadrato, le porte in ferro, le grandi vetrate, le due scalinate gemelle per andare al piano superiore, quadri, statue, mobili e simboli che richiamano il fascismo. Si capisce subito che non c’è fanatismo ma conservazione storica. 

La sala consiliare è una fusione tra il vecchio e il moderno che, se pur contrastanti nel design, ci lascia piacevolmente sorpresi per l'abbinamento azzeccato. 

la sala consiliare del municipio di Corridonia
La sala consiliare del Municipio di Corridonia

Dopo aver terminato la visita in compagnia del Comandante decidiamo di fare una sosta all’antico Bar del Teatro che si trova lì di fronte a goderci un tiepido sole e i discorsi degli anziani sulle partite di calcio e sulle elezioni politiche, argomenti che accendono sempre gli animi. 

Continueremo il nostro giro più tardi andando a visitare la Chiesa dei SS. Pietro, Paolo  e Donato, una chiesa dedicata a più santi ma che troviamo chiusa. Sarà per la prossima volta.

Detto tra noi 

Vorrei fare una piccola considerazione per voi che mi leggete: non entro mai nel merito dei periodi storici perché non ho le competenze giuste e nemmeno sono capace di essere giudice di una storia vera accaduta nei primi anni venti del ‘900. Di certo me ne vado consapevole che, una volta tornata a casa, avrei approfondito la vita e la storia di Filippo Corridoni.

In conclusione posso dire solo che ho trovato tutto molto interessante e che il contrasto architettonico così come la sua storia sono la vera attrattiva che distingue Corridonia dagli altri paesi maceratesi. 

Il bello è soggettivo perché ognuno di noi guarda con occhi diversi.

Ed ora via verso l’Abazia di San Claudio che si trova a 8 chilometri da Corridonia, un luogo mistico che ci hanno consigliato caldamente di visitare e noi non ce la perdiamo.

                             💚💚💚💚💚


Sono una pugliese errante con la licenza (abusiva!) di scrivere su questo blog confidenziale e semplice come me. Consiglio viaggi e stili di vita lenti, antistress e sostenibili. Se siete curiosi cliccate qui Dico di me

Commenti