Lo abbiamo sentito tutti e tutti siamo rimasti un po' sconcertati alla notizia della liberalizzazione sulle nostre tavole degli insetti commestibili.
Non ho nulla contro questa classe di artropodi che rappresenta la specie animale più numerosa della Terra ma, per carità, non credo proprio che per ora il mio stomaco potrebbe digerirli, o meglio tollerarli.
Forse inseriti - confondendosi - in una succulenta frittura mista di pesce, calamari e gamberetti.... Mah! Non saprei dirlo.
Per fortuna a questa notizia si contrappone la decisione congiunta del Ministero delle politiche agricole e forestali e il Ministero dei beni culturali e del turismo di proclamare il 2018 Anno del cibo italiano.
Dopo tre anni dall'Expo 2015, il cibo italiano diventa nuovamente protagonista in tutte le sue forme su tutto il territorio italiano, intrecciando legami con l'arte e il paesaggio.
Già da questo mese è partita la campagna social Gennaio al Museo in cui si invita a visitare i 420 musei italiani, parchi archeologici e luoghi della cultura italiani, cercare, fotografare e condividere gli alimenti e i piatti d'autore su instagram con l'hashtag #annodelciboitaliano.
Sono state prodotte circa 50 locandine digitali, relativi ai vari musei ognuno dei quali viene rappresentato da un particolare cibo, come il piatto del 340-350 a.c. con raffigurati un pesce persico e due saraghi per il Museo Marta di Taranto.
I due Ministeri hanno deciso di investire su un patrimonio culturale di grande forza per l'Italia.
Il cibo è un attrattore turistico potente in grado di movimentare grandi masse di gente - ne è stata la riprova Expo 2015. Il turismo abbinato al cibo è una operazione di marketing che non delude mai.
La nostra è una cultura gastronomica che ricerca, attraverso gli antichi sapori, le antiche ricette di cibi semplici e genuini, le proprie tradizioni, la propria storia, interpretandola e rivisitandola in chiave moderna.
Secondo la Coldiretti, nel 2016, il 62% di turisti stranieri, circa 2 su 3, ha acquistato cibo italiano. I maggior acquirenti sono stati i russi, seguiti dai giapponesi.
A parer mio il cibo italiano, il Made in Italy per eccellenza che identifica i nostri territori, come una carta d'identità alimentare inconfondibile, è il patrimonio più prezioso che abbiamo e come tale va conservato e preservato, protetto dalle imitazioni a livello internazionale.
Se dico friselle, pomodori, orecchiette, burrate, cime di rape voi a cosa pensate? Ovvio alla Puglia.
E poi dico cozze nere, capocollo, primitivo, clementine, arance, pomodoro giallo rosso. Secondo voi dove siamo? A Taranto e provincia.
Ecco cosa voglio dire con la carta d'identità alimentare. Riconoscerci per i nostri prodotti e i nostri piatti tipici che richiamano la nostra cultura, che si intrecciano con l'arte e il paesaggio.
Non è forse arte, un paesaggio descritto da un vigneto a onde, come quello di Amastuola, un uliveto con alberi secolari, un agrumeto carico di clementine, un giardino sommerso di pali di cozze come quello del Mar Piccolo?
Chi non ha un ricordo legato al cibo nella propria vita. Che sia quello della mamma, della nonna, del luogo di nascita o legato a un viaggio.
Quando vogliamo ricordare qualcosa, attiviamo subito i nostri sensi, l'olfatto e il gusto che sovrapponiamo alla vista e facciamo subito riferimento ad odori e sapori.
Come faceva la zuppa di uova con le cipolle mia mamma non la fa più nessuno!!!
Qual è il vostro ricordo legato al cibo?
Non potrei essere più contenta di questa notizia. Già con il riconoscimento della pizza napoletana come patrimonio dell'Unesco mi ero entusiasmata moltissimo. I prodotti italiani sono conosciuti in tutto il mondo e finalmente i riflettori si accendono su ciò che è da sempre uno dei nostri punti forti!
RispondiEliminaAbbiamo avuto la stessa reazione con la pizza napoletana. Si mangia in tutto il mondo, anche in capo al mondo, e non poteva essere diversamente
EliminaNon lo sapevo! Né degli insetti né, tanto meno, dell'anno del cibo italiano. Beh, tanto meglio (per la seconda notizia, non certo per la prima) :)
RispondiEliminaPer gli insetti non ne parliamo!!! Ci abitueremo mai?
EliminaEra anche ora! Tutti riconoscono che la cucina italiana è la migliore, ma nessuno ce ne dà merito!
RispondiEliminaNon sono proprio d'accordo perché credo che la cucina italiana sia famosa in tutto il mondo.
EliminaNon conoscevo questa iniziativa per valorizzare il cibo italiano. Io ricordo la pasta fatta in casa da mia madre e le sue torte di verdure nessuno ha mai eguagliato la sua bravura :)
RispondiEliminaI miti delle nostre mamme che restano a vita
EliminaSono sempre stata pro "proviamo ogni cibo locale": gli insetti (per ora) fanno eccezione, non riesco proprio a pensare di mangiare una cavalletta o roba del genere...
RispondiEliminaPossiamo vedere gli insetti come gamberetti fritti? Poi mai dire mai, chissà!
EliminaMolto interessante questo articolo, non ero a conoscenza di questa iniziativa! Speriamo che abbia successo com’è stata Expo!
RispondiEliminaNon ero al corrente di questa iniziativa, grazie per averne parlato! Comunque non c'è niente da fare, la cultura gastronomica italiana è un qualcosa di veramente eccezzionale, ed è la più ricca del mondo! :)
RispondiEliminaSon contenta di averne parlato. Diciamo la migliore poi al secondo posto vengono tutte le altre insieme
EliminaE si urla anche: w cibo italiano! Non dirlo a me che vivendo all'estero il cibo è la cosa che ci manca di PIU!!! e sempre, vivendo all'estero, non sapevo di sta cosa venuta fuori in Italia....... :O del cibo di casa mi manca tutto e non sarò mai in grado (credo) di adattarmi a questa cosa ovunque vada! Nonostante ami essere ovunque. Ma per il cibo, niente da fare.
RispondiEliminaQuando viaggiavo in camper e andavo all'estero all'inizio eravamo entusiasti del cibo del posto. Man mano che i giorni passavano avevamo il desiderio della nostra cucina e scattava l'operazione : oggi si cucina all'italiana.
EliminaQuesta iniziativa mi sembra fantastica. Hai proprio ragione, la maggior parte dei ricordi di noi italiani è legata al cibo. Anche i miei viaggi li ricordo anche e molto per ciò che ho mangiato. Un ricordo speciale? Ovviamente l'arrosto che faceva mia nonna!
RispondiEliminaLe nonne, queste cuoche meravigliose e insostituibili
EliminaChe bella iniziativa! L'Italia ha proprio tantissimo da offrire... Gioie x gli occhi e x il palato!
RispondiEliminaQuando si tratta di cibo l'Italia è imbattibile. Ci mette tutti d'accordo.
EliminaNon sapevo di questa iniziativa! Si vede che il tempo cambia: ero studente di turismo e turismo enogastronomico
RispondiEliminaNe sentivo parlare ad ogni ora.. adesso mi perdo gli eventi bellissimi! Ad ogni modo vorrei sottolineare solo un aspetto di questo articolo: è vero che il cibo porta flusso di turismo ma il turista prima vuole visitare e poi fermarsi a mangiare. Quindi punterei ai beni e poi al cibo dato che in Italia abbiamo la fortuna di abbondare di entrambe! Ad ogni modo era solo un mio pensiero eh da vecchia studende di turismo😉 comunque sia Grazie infinite per questa informazione
L'iniziativa dura tutto l'anno per cui fai ancora in tempo a tuffarti dentro. Non ho dubbi su quello che dici. Infatti parlavo di arte e paesaggio che si intrecciano con il cibo e questo binomio è trainante per il turismo.
EliminaNon conoscevo questa iniziativa, viva il cibo italiano! Quando sono all estero cerco sempre di prendere le abitudini locali, ma sento tanto la nostalgia di. Una bella pasta o della pizza..
RispondiEliminaIl cibo fa davvero parte della nostra quotidianita': me ne sono accorta piu' che mai quando mi sono trovata all'estero in Paesi dove non potevo cucinare e la scelta era piuttosto limitata. Per me cucinare e' una storia che ha radici antichissime: ho ancora una foto con il grembiule, avro' avuto 2/3 anni, mentre aiutavo mia nonna a fare la pasta.
RispondiEliminaA certo per noi italiano la cucina è una tradizione alla quale non possiamo rinunciare.
EliminaL'anno del cibo italiano è una buonissima iniziativa che il MiBACT ha saputo declinare nel campo dei beni culturali: il cibo, o meglio la cucina tradizionale, in Italia è patrimonio culturale al pari di Caravaggio, patrimonio culturale immateriale. Bene che se ne abbia questa consapevolezza. E sono contenta di vedere che tanto viene fatto con le scuole
RispondiEliminaUh Mamma! da expat solo a leggere i nomi di tutte le leccornie che hai elencato ho cominciato a sognare!!! Di ricordi tantissimi!sará forse per il mio momento di vita, ma i ricordi migliori mi vengono pensando alla pizza della mamma :)
RispondiEliminaE' vero, in Italia abbiamo una cultura immensa che riguarda anche il cibo! In casa mia c'è sempre stato un mix per quanto riguarda il cibo: madre calabrese, padre trentino e nonno che faceva il cuoco in Germania e tutto questo si vedeva anche nei piatti! Credo che il piatto in assoluto che dico sempre "come ... non lo fa più nessuno!" sono i canederli di mio nonno e al secondo posto il tiramisù di mia madre!
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