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Il Museo della Maiolica di Laterza contiene preziosi oggetti di maestri ceramisti. |
I piccoli musei sparsi nella provincia di Taranto sono poco conosciuti se non da appassionati del genere e intenditori. Li ritengo piccoli gioielli preziosi che raccontano la storia di un territorio e che racchiudono le memorie dei nostri avi.
Dopo essere stata al Museo di Rodolfo Valentino a Castellaneta, eccomi a Laterza per visitare il MUMA, il Museo della Maiolica, e riporre nel mio scrigno un altro tesoro del mio territorio.
Laterza è un piccolo centro della provincia di Taranto, in Puglia, e dista solo venti chilometri da Matera. Si trova nella Terra delle Gravine e come quasi tutti i paesi che ne fanno parte si affaccia su una maestosa gravina, forse uno dei più grandi canyon d'Europa.
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Alcuni oggetti esposti al museo della maiolica di Laterza |
Le maioliche di Laterza, una preziosa arte artigiana
Il MuMa è un piccolo museo che raccoglie in una sorta di collezione, pezzi dell'antica arte artigiana laertina che nel tempo erano andati perduti. Grazie alla passione del collezionista Riccardo Tondolo, a cui è dedicato il museo, si è potuto recuperare il patrimonio artistico e culturale.
Come dicevo il museo non è molto grande ma conserva reperti di grande pregio, più di 150 pezzi. Occupa un'ala al primo piano del nobiliare Palazzo Marchesale che domina il centro storico. È un palazzo edificato nel 1393 nel periodo in cui il feudo di Laterza faceva parte del principato di Taranto.
Le maioliche di Laterza hanno una storia relativamente recente. Si parla del periodo che va dalla fine del '600 agli inizi dell'800, nel pieno barocco. Le fornaci laertine nacquero per la naturale facilità di reperire la materia prima nelle gravine.
I maestri artigiani utilizzavano l'argilla che veniva modellata e cotta al forno conferendole il caratteristico colore rossiccio, come un biscotto.
Nella lavorazione, la terracotta così ottenuta viene poi smaltata. La maiolica è la terracotta rimessa nel forno. Per ottenere l'effetto vitreo viene immersa in uno smalto stannifero (contenente piombo) generalmente bianco, decorata e ancora ricotta.
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Particolare della decorazione floreale al bordo di un piatto di maiolica |
La maiolica di Laterza ha una particolarità che, a parer mio, la rende unica nel suo genere:la monocromia turchina dei grandi piatti bianchi decorati finemente sui bordi.
Al centro del piatto solitamente sono rappresentate scene di vita storica o mitologica, paesaggi ma anche ritratti di personaggi appartenenti alle famiglie nobiliari di quel tempo.
Trovo di una bellezza sbalorditiva le ricche e meticolose decorazioni dei bordi, tanto da sembrare applicazioni di pizzi e merletti. I decori floreali sono i più rappresentati, davvero singolare è la margherita a 16 petali del Maestro D'Alessandro.
Il piatto di Callisto, la ninfa sedotta da Zeus
Tra i piatti che hanno attirato la mia attenzione, ma credo sia stato per la storia che racchiude perché adoro la mitologia, è quello del tradimento di Callisto, la ninfa vergine che seguiva Artemide, la dea della caccia.
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Il piatto che rappresenta la storia di Callisto, la ninfa vergine compagna di Artemide, dea della caccia |
Una delle tante versioni mitologiche narra che Zeus si innamorò di Callisto che, trasformatosi in Artemide, riuscì a sedurla e ingravidarla.
Callisto nascose la sua condizione finché un giorno, dopo una battuta di caccia, Artemide ordinò di fermarsi alla fonte per rinfrescarsi. Callisto esitò a spogliarsi e, allora, le compagne le alzarono la veste scoprendo cosi la verità. Artemide la cacciò via.
Era, la moglie di Zeus, per vendicarsi dell'oltraggio subito, la trasformò in un'orsa. Il figlio che nacque, Arcade, già quindicenne, mentre era a caccia cercò di uccidere l'orsa, la propria mamma. Zeus intervenne e trasformò entrambi in due costellazioni: l'orsa maggiore e l'orsa minore.
Nelle teche del museo, oltre i piatti, sono conservati altri manufatti di grande interesse, talvolta bizzarri e curiosi, non solo monocromatici ma anche policromatici:albarelli, acquasantiera, coppe, animali, anfore.
Dalla collezione esposta nel museo si deduce che la bravura dei ceramisti di Laterza oltrepassò i confini.
Le maioliche con decorazioni orientaleggianti |
La serie in stile orientaleggiante che contiene una teiera o una tisaniera dai colori giallo arancio, quasi dorato, fa presumere che la committenza provenga da molto lontano.
Un'altra particolarità che cattura il visitatore sono gli scaldamani a forma di libro. Si riempivano di acqua calda e tenendoli in mano davano un'aria da intellettuali.
Una fantasia che non mi aspettavo e che mi ha sorpreso per la creatività.
La mia visita al museo finisce con le maioliche di proprietà della Chiesa Mater Domini di Laterza e tra i quali spiccano le due anfore apotropaiche.
Il corpo delle anfore ha la forma panciuta decorata a squame e nella parte superiore gli occhi sono strabici.
Erano oggetti che servivano ad allontanare il malocchio e gli influssi negativi. Insomma dovevano far paura ai malintenzionati. Chissà se ci riuscivano con così poco!
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Le due anfore apotropaiche che avevano la funzione di allontanare gli influssi malefici |
La maiolica di Laterza oggi
La visita al museo MUMA rappresenta la parte storica dell'arte della ceramica a Laterza. Oggi la tradizione, che era andata via via scemando, è stata ripresa dai nuovi artigiani locali.
I nuovi ceramisti hanno aperto le loro botteghe nel rione la Mesola dove è possibile fare una esperienza diretta in laboratorio, magari imparare qualche segreto e portarsi a casa l'oggetto creato come ricordo.
Il museo si trova in piazza Plebiscito all'interno del Palazzo Marchesale dove si trova anche l'Ufficio Turistico in cui prenotare le visite guidate.
È aperto tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 19:00
Allora che ne pensi di questo piccolo museo della maiolica? Se ne conosci altri simili scrivimelo nei commenti.
Pur abitando in Puglia, non ero a conoscenza del Muma. Sono rimasta colpita dalla fattura ed eleganza delle maioliche. In particolare mi piacerebbe vedere gli scaldamano a forma di libro. Credo che siano ingeniosi.
RispondiEliminaMaria Domenica
L'ho scoperto di recente anche io. Comunque,sono consapevole che non conosco molto della Puglia e a volte mi vergogno. Spero di rimediare.
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