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Corridonia, il borgo marchigiano con una curiosità incredibile |Marche|

Corridonia è uno dei borghi del maceratese che mi ero riproposta di visitare, nonostante mi fosse stato detto: ”Ma che ci vai a fare, non c’è nulla di bello da vedere!” Devo dire che questa frase ha sempre l’effetto contrario su di me e quindi ha prevalso più di prima la curiosità di andare a scoprirla.  Alla fine posso confermare che ho fatto bene e in questo post vi racconto la particolarità di Corridonia che stupisce e che ha rappresentato per me la vera scoperta di questo paese.  Visita a Corridonia  Corridonia si trova nelle Marche in provincia di Macerata . Il borgo si incontra dopo pochi chilometri, sulla sinistra, quando si percorre la Val di Chienti che da Civitanova Marche va verso i Monti Sibillini. Da lontano si può vedere il suo profilo con il campanile che svetta al centro di una serie di case che si estendono su un’altura.  Dopo aver visitato parecchi borghi nel maceratese che grosso modo si somigliano immaginavo che anche Corridonia avesse il bel centro storico con ch

Ceglie Messapica, l'antica città crocevia tra l'Alto Salento e la Valle d'Itria




Con la visita a Ceglie Messapica metto la spunta verde ad un altro comune della lunga lista pugliese. La Puglia ha ben 258 comuni e anche per me che vivo in questa bella regione non è proprio facile vederli tutti, sia per il numero elevato sia perché disseminati lungo una penisola che si estende dal Gargano a Santa Maria di Leuca.

Il mio obiettivo è ancora lontano, sarà un'impresa non facile ma l'importante è cominciare.

Il nome di Ceglie Messapica ricorda il popolo del Messapi che aveva colonizzato i territori pugliesi prima dei greci e dei romani. È una città antica sorta in un luogo strategico, crocevia tra l'alto Salento e la Valle d'Itria, tra Taranto e Brindisi. Come sempre in questi casi se da una parte la posizione geografica è un privilegio dall'altra bisogna guardarsi -e difendersi- dalla smania di conquista da parte degli avversari.

Il centro storico che non mi aspettavo


Il nucleo più antico del centro storico di Ceglie Messapica sorge intorno al Castello Ducale che è posto nel punto più alto della città. È come se fosse racchiuso in una sacca protetta da mura in cui si accede attraverso degli archi che una volta costituivano le porte di ingresso. 


Piazzetta Ognissanti Ceglie Messapica, agorà dell'antica città medievale
La bianca piazzetta Ognissanti è l'antica agorà del centro storico medievale
Dal Castello si diramano vicoli e stradine lastricati di chianche bianche che si intrecciano l'uno con l'altro e che sbucano su piazzette e slarghi come a voler prendere respiro. Scalinate e archi, portoni e balconi fioriti, fregi e ornamenti fanno del centro storico di Ceglie Messapica un concentrato di bellezza che non ha nulla da invidiare agli altri borghi intorno.

Come dicevo, si trova nel punto più alto e con la sua torre merlata di 34 metri domina su tutto il paese. Il Castello nel tempo ha subito trasformazioni con la costruzione di nuove strutture di stili diversi- dall'epoca normanna e quella rinascimentale - che man mano si sono aggiunte a quelle preesistenti. 
Attualmente un lato è in restaurazione ma si può accedere nell'atrio dall'ampio portale con arco a tutto sesto. Salta subito all'occhio la bella scalinata in pietra in stile rinascimentale che porta alle sale di rappresentanza in cui sono conservati pregevoli arredi del '700 e '800 , dipinti e affreschi rinascimentali.

Ceglie Messapica il borgo medievale del centro storico. Il castello
Questo è l'atrio del Castello Ducale con la scalinata in stile rinascimentale
Di fronte al castello si trova la Chiesa della Vergine Assunta, la Collegiata, del tardo settecento, il cui interno mi ha ricordato molto la chiesa di San Lorenzo di Massafra. Da non perdere.

Piazzetta Ognissanti, l'antica agorà del centro storico medievale

Anche senza una mappa, dal Castello è facile arrivare alla piazzetta Ognissanti, l'antica agorà nel cuore del centro storico, oggi un luogo di ritrovo e animato soprattutto d'estate.
Arrivando da via Vitale, la piazza si trova rialzata, come una terrazza, rispetto alla strada per cui si accede da una scalinata laterale. 

Affacciata alla ringhiera che corre lungo il terrazzamento e guardando tutt'intorno, nel silenzio di una domenica mattina a quasi ora di pranzo, mi sento fortunata a poter beneficiare del posto deserto e del candore delle case pitturate con la calce bianca. 
Mi rendo conto che anche Ceglie Messapica può definirsi città bianca come Ostuni che dista ad appena una decina di chilometri.

Piazza Plebiscito e la Torre dell'Orologio

Il punto centrale di Ceglie Messapica è  piazza Plebiscito in cui svetta la Torre dell'Orologio. La piazza si divide il borgo antico medievale da quello ottocentesco. È una caratteristica di molte città pugliesi. 

Da qui parte corso Garibaldi, la via del passeggio e delle vetrine, che porta al Santuario di San Rocco. Anche questa chiesa mi ha colpito per lo stile della facciata anteriore simile a quello del Duomo di San Cataldo a Taranto.

La facciata anteriore del Santuario di San Rocco 
La gastronomia è un vanto per Ceglie Messapica

Il cibo, non c'è niente da fare, mette tutti d'accordo e quando la cucina è pugliese è un tripudio dell'amicizia:nessun nemico resta indifferente davanti ai piatti semplici e genuini preparati con i prodotti che offre la terra. Tantissimi per la verità.

Devo ammettere che dalle mie parti Ceglie Messapica è conosciuta più come città dove si mangia bene e non come città storica e d'arte. Non per niente all'ingresso c'è il cartello Benvenuti a Ceglie città d'arte e terra di gastronomia. In effetti, da attenta osservatrice la prima cosa che ho notato è il numero dei ristoranti.
Da questo si evince che c'è una grande richiesta da parte dei buongustai che arrivano qui per gustare sia i piatti tipici tradizionali che quelli rielaborati in chiave moderna.

Una cucina che è stata contaminata dalle abitudini alimentari dei popoli dominatori che di volta in volta si sono succeduti: dai Messapi agli Spagnoli passando per i Normanni e gli Arabi. Ognuno di loro ha lasciato un'impronta culinaria diversa, sapori diversi, che nel tempo si sono amalgamati e che sono diventati un vero patrimonio culturale e gastronomico. 

Le mie conclusioni


La mia è stata una passeggiata e avrei voluto scoprire di più della città ma l'ufficio di informazioni turistiche la domenica è chiuso.
Ho capito che la domenica e negli altri giorni festivi è impossibile trovare posto in uno dei tanti ristoranti senza prima prenotare. È stato il mio cruccio e credo che dovrò rifarmi al più presto.
Però, la domenica la mattina è un piacere passeggiare nei centri storici per inebriarsi dei profumi della cucina che invadono i vicoli.

La percezione è stata di una città ordinata, pulita e abbastanza curata. Mi sono servite poche parole per capire che la gente del posto è gentile e accogliente.
Il mio consiglio è di inserirla nell'itinerario delle vacanze in Puglia.



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Commenti

  1. Mi dispiace non aver visitato Ceglie in occasione dell'ultimo viaggio in terra pugliese; ci sono passato proprio vicino (San Vito dei Normanni). Sembra un Paese grazioso, degno della bella zona ove sorge

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    1. Si, un vero peccato. Tieni conto che io, pur abitando a 35 chilometri non ci ero mai stata. E come ho detto nel post sono rimasta abbastanza sorpresa.

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  2. Anche io, pur essendoci nata, della Sardegna conosco poco e ogni anno mi riprometto di visitare qualche comune... Quest'anno ancora non ci sono riuscita ma spero nel 2020!bellissima quella piazzetta tutta bianca!

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    1. Chissà perché pensiamo di andare lontano senza conoscere prima il proprio territorio. Magari puoi organizzare piccole gite con i tuoi alunni così unisci l'utile al dilettevole,no?

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