Siamo pronti per visitare Macerata. Volevamo scoprire la città a piedi, con più calma, per cogliere la sua vera essenza. Almeno questa era la nostra intenzione iniziale e c’erano tutte le premesse. Il tempo però non è stato clemente con noi perché, dopo essere usciti con un sole splendente, nel giro di un’ora il cielo si è fatto grigio bianco e ha cominciato prima a piovere e poi a nevicare. Il proverbio non sbaglia: marzo pazzerello esce il sole e prendi l’ombrello! Il nostro itinerario è diventato un mini-mini tour a piedi che, tuttavia, non ci ha deluso. Ve lo racconto in questo post.
Dove si trova Macerata
Non è che io abbia sentito parlare in molte occasioni di Macerata, ma forse è una mia mancanza perché ho sempre considerato le Marche come una regione di passaggio che dalla Puglia porta al nord Italia. Lo ammetto, ora che la sto conoscendo meglio, posso dire che mi sono sbagliata alla grande.
Macerata si trova nell’entroterra marchigiano, non troppo lontana dal Mar Adriatico, né dai Monti Sibillini. Si raggiunge facilmente dall’Autostrada A14 uscendo allo svincolo di Civitanova Marche, in circa 25 minuti. Una posizione strategica che fa diventare Macerata luogo di partenza per visitare i dintorni.
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Una stradina del centro storico di Macerata |
Visitare Macerata a piedi si può
I luoghi di maggior interesse di Macerata si trovano nel centro storico che si raggiunge, a mio parere, comodamente a piedi da ogni punto in cui ci si trovi. Dalla Domus San Giuliano, il nostro hotel vicino la stazione e l’ospedale, in 10 minuti si arriva a Piazza Nazario Sauro proprio davanti allo Sferisterio e la Porta Mercato.
Lo Sferisterio
Lo Sferisterio, l’arena che ospita grandi spettacoli di opera lirica, è il simbolo di Macerata. Fu costruito per volere di alcuni maceratesi benestanti, i Cento consorti, all’inizio del 1800 per giocare alla palla col bracciale, gioco in voga nell’Ottocento anche se poi fu utilizzato per organizzare parate equestri e circhi, manifestazioni sportive e celebrazioni di feste.
Per la sua struttura architettonica a semicerchio con un’acustica naturale, dopo quasi un secolo, lo Sferisterio è stato destinato principalmente a rappresentare opere liriche di alto rilievo internazionale.
Per entrare bisogna prenotare una visita guidata.
La Porta Mercato
La Porta Mercato, detta anche Porta Picena e Porta Daziaria, è una delle 5 porte da cui si accede nel centro storico di Macerata. Fu eretta su una preesistente vecchia porta proprio nello stesso periodo dello Sferisterio per facilitare l’ingresso alla città.
Non so se è stato un caso, ma il mercato di sabato c’era!
Oltrepassiamo la porta per entrare nel centro storico e, da Piazza Mazzini, seguendo la mappa per il nostro mini mini tour, decidiamo di proseguire sulla destra addentrandoci nelle stradine. È come uno scrigno racchiuso all’interno delle mura.
Il colore predominante è il marrone cotto dovuto ai mattoncini, messi uno sull’altro come i Lego, con cui sono costruite le case e i palazzi, tipico di questa zona centrale dell’Italia.
Non sono sorpresa di non vedere gente in giro dato che la temperatura sta calando.
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Particolari del centro storico di Macerata |
Nel frattempo, nel silenzio ovattato osservo i particolari delle finestre, i portoni dei palazzi signorili, le balaustre e le vetrine delle piccole botteghe che invitano a fermarci.
Salendo la Via dell’Erta (immaginatevi perché è chiamata così) arriviamo in Piazza S. Vincenzo Maria Strambi.
Qui si trovano il Duomo, il Palazzo vescovile, il Palazzo dell’ex Seminario, il Palazzo Sarnari e il Santuario della Madonna della Misericordia che occupa la scena della piazza.
La nostra attenzione è rivolta al Santuario. L’ingresso si proietta nella piazza: non è alto e imponente, ma è arricchito da colonne e fregi che la rendono interessante. Non potevamo certo immaginare che dentro ci fosse un capolavoro!
Entriamo nel Santuario della Vergine della Misericordia
Non sono molto capace a descrivere i luoghi sacri, non sono una studiosa di questo genere né ho le competenze artistiche o architettoniche, né tantomeno mi voglio lanciare in lunghe spiegazioni di tipo religioso. Come al solito, provo a descrivere ciò che più mi ha colpito a modo mio.
L’interno del piccolo Santuario è un trionfo di stucchi, dorature e dipinti che ricoprono colonne, pareti e soffitti in stile barocco come l’aveva ridisegnata il Vanvitelli. In fondo nel presbiterio, sopra il curatissimo altare, è posto il dipinto della Vergine della Misericordia con la corona dorata e due angeli che le reggono il manto.
L’atmosfera soffusa è creata dalle dorate lampade e lanterne sospese, mentre dalle vetrate colorate dell’ambulacro e dell’esedra filtra la luce esterna. Alle spalle del presbiterio si conserva, racchiuso in una teca, il miracoloso Corporale macchiato del sangue di Gesù Cristo.
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Il Corporale conservato nel Santuario della Misericordia |
Leggo sulla guida che il Santuario della Vergine della Misericordia ha subito molti cambiamenti, aggiunte architettoniche e pittoriche, saccheggi da quando è cominciata la sua costruzione nella metà del 1400.
All’inizio era un piccolo tempietto costruito dai maceratesi in un solo giorno per chiedere l’aiuto della Madonna ad allontanare l’ondata della peste che in quel periodo aveva decimato mezza Europa. Oggi, è una basilica minore di grande pregio.
Mettetela nei vostri itinerari se vi trovate da queste parti perché vale la pena fermarsi, magari la prima domenica di settembre per la Festa delle Canestrelle.
Continua il nostro itinerario a piedi
Usciti dalla chiesa pensavamo di poter visitare la Cattedrale di San Giuliano, attirati non solo dalla reliquia che si conserva all’interno, il braccio del Santo, ma anche dal busto di un cinese di altri tempi, quelli con i baffi lunghi e sottili all’ingiù, che sembra fare da guardia alla chiesa posto al lato dell’ingresso.
Non ci siamo riusciti a visitare la cattedrale perché è temporaneamente chiusa e oltretutto stava cominciando a piovere per cui il nostro itinerario è diventato un mini-mini tour. E noi non avevamo l’ombrello!
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Macerata - Piazza della Libertà |
Ci siamo incamminati a passo svelto e, da lì, siamo arrivati nella piazza centrale di Macerata vecchia, Piazza della Libertà, rifugiandoci sotto la Loggia dei Mercanti a prendere qualcosa di caldo perché nel frattempo piccoli fiocchi di neve stavano cominciando a scendere. Dopo una tisana andiamo via giù per le Scalette per ritornare in albergo.
Detto tra noi
Credo che Macerata se la stia un po’ tirando e non voglia farsi scoprire così facilmente. Vuole farmi tornare più spesso per darmi la possibilità di non perdermi nulla. Scherzi a parte davvero Macerata ha tanto da mostrare e voglio seguire i suoi tempi senza fretta.
Avrò tempo per farlo e parlarvene. Questo è solo l’inizio.
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Sono una pugliese errante con la licenza (abusiva!) di scrivere su questo blog confidenziale e semplice come me. Consiglio viaggi e stili di vita lenti, antistress e sostenibili. Se siete curiosi cliccate qui Dico di me
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