Torno a parlare di cibo, quello che per gli antichi Atzechi era considerato il cibo degli dei e di cui io, lo confesso, sono innegabilmente dipendente:sua maestà il cioccolato.
Lo so, si è detto tutto sul cioccolato, lo conosciamo in tutte le forme e in tutti gusti: nero fondente, alle mandorle, al latte, al rum, con la ciliegia, ripieno al caffè, al peperoncino, allo zenzero.
Il suo richiamo è forte e sensuale.
È in grado di stimolare i cinque sensi:vista, gusto, olfatto, tatto, udito ed ha la grande capacità di rilasciare l'endorfina, un oppiaceo naturale, definito l'ormone della felicità.
Per queste caratteristiche, a questo punto, si può dedurre che piacerà che sicuramente a tutti, grandi e bambini, uomini e donne. In realtà non è proprio così.
Ho scoperto di recente che ci sono persone a cui non piace e io, come si suol dire, posso solo dire che non sanno cosa perdono!
I Gregurotti, il cioccolatino made in Massafra
Se prima ho scritto che ormai conosciamo il cioccolato in tutti i suoi gusti, vi dico subito che mi sbagliavo alla grande.
Perché io - e sono sicura anche voi - non avevo ancora assaggiato il famoso Gregurotto, il cioccolatino all'infuso di erbe officinali, unico e inimitabile, che viene prodotto a Massafra.
A dir la verità, non ne avevo sentito nemmeno parlare e quando il suo ideatore, il sommo pasticcere Raffaele Zanframundo, mi raccontava la sua idea, mi sono incuriosita e ho voluto così approfondire la sua storia e scoprire da dove ha tratto l'ispirazione.
Una passione di famiglia
Raffaele Zanframundo è un maestro pasticcere di Massafra che continua la tradizione familiare di pasticceria artigianale di alta qualità. La sua è la quarta generazione.
La pasticceria fu fondata tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900, dal capostipite Orazio Luigi e portata poi avanti, sempre in quel periodo, dal figlio Raffaele, il quale fece una esperienza lavorativa al rinomato Gambrinus di Napoli.
A Napoli imparò i segreti dei dolci tipici locali, come il babà e altre delizie golose.
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La caffetteria Zamframundo di Massafra alla fine del 1800
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Anche Antonio, il figlio di Raffaele, seguì le orme del padre ed è stato lui a dare alla pasticceria il nome di Tonigel, con cui ancora oggi è conosciuta sotto la guida dei fratelli Angela, Giuseppe e Raffaele.
Come sono nati i Gregurotti?
A volte le leggende che riguardano un luogo e che si tramandano da centinaia di anni, arrivano fino ai nostri giorni diventando così familiari che entrano a far parte della nostra vita in modo naturale. Qualche volta riescono anche ad orientare le nostre decisioni.
A Massafra è facile abbinare il nome Gregurotto alla storia del Mago Greguro, "il farmacista" vissuto nel medioevo nelle grotte rupestri delle gravine insieme a sua figlia Margheritella.
Ho chiesto a Raffaele da dove è nata l'idea di fare un cioccolatino legato alla leggenda e alle tradizioni.
Raffaele per molti anni si è occupato di promozione del territorio, nella sua qualità di presidente della Pro Loco cittadina.
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La goduria di affondare il dito nel morbido ripieno elle erbe officinali dei cioccolatini Gregurotti |
Tra le tante attività che ha organizzato, una in particolare gli stava a cuore. Far conoscere il territorio massafrese e le sue radici ai bambini programmando delle escursioni nei dintorni e nella stessa città.
Durante una di queste escursioni nelle gravine, la sua attenzione è caduta sull'enorme quantità e varietà di erbe officinali autoctone presenti al loro interno.
È stato allora che è scattata la scintilla!
Ha pensato di poter creare un prodotto che fosse legato alla tipicità del luogo e che potesse essere gradito da tutti.
Detto fatto!
Ha raccolto timo, finocchio selvatico e salvia e li ha inviati ad una distilleria per ricavarne un estratto da utilizzare per il ripieno di un cioccolatino.
Prende vita il morbido ripieno avvolto in un croccante e sottile involucro di cioccolato fondente.
Ma non è finita qui. Raffaele ha studiato anche l'esterno del cioccolatino che si presenta con dei disegni intagliati che richiamano il periodo storico del Mago Greguro.
Non è geniale?
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Il ripieno viene inserito nelle forme rivestite di cioccolato fondente |
Gli ingredienti sono semplici ma non scontati. Come sempre il segreto è la loro dose e credo che, come tutti i maestri, anche Raffaele non ce lo svelerà, nemmeno sotto tortura.
Questo cioccolatino è davvero per intenditori.
Se pensiamo che la storia sia finita qui, sbagliamo di grosso.
Perché un'idea che si realizza, appaga sì il suo creatore che, oltre le sue soddisfazioni, i suoi successi e le sue aspettative, ha voluto pensare anche agli altri.
I Gregurotti abbracciano la solidarietà
I Gregurotti nascono con un intento ben preciso: aiutare i bambini colpiti da gravi malattie.
Da quest'anno l'intero ricavato dei cioccolati venduti in confezione sarà devoluto al nuovo reparto pediatrico oncoematologico Nadia Toffa dell'ospedale di Taranto.
Fino all'anno scorso è stato donato all'Associazione Italiana per la lotta al Neuroblastoma.
Che dire! Raffaele ha un cuore grande così.
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Nel laboratorio della pasticceria Tonigel con Raffaele Zanframundo |
Chi viene a Massafra non può dimenticare di passare dalla Pasticceria Tonigel e comprare i Gregurotti.
Fanno bene alla gola, al cuore e poi ci rendono felici.
Ma che bella storia!
RispondiEliminaVorrei assaggiarne uno proprio ora :)
Grazie per aver condiviso questa bellissima iniziativa :)
Si è proprio una bella storia. Sai che è possibile acquistare i cioccolatini direttamente?
EliminaNon impazzisco per i dolci, però questi cioccolatini artigianali particolari li proverei, mi sembra incredibile cioccolato e timo o cioccolato e salvia :D interessante però!
RispondiEliminaIo invece ne vado pazza. L'estratto alle erbe officinali non ha un sapore definito di una singola pianta. È un insieme di sapori ricavati dalla distillazione.
EliminaQuando vedo cioccolato, i miei occhi diventano cuoricini. Non so come farei a vivere senza! Questi cioccolatini devono essere una squisitezza e la storia a cui sono legati è molto carina!
RispondiEliminaIdem. Sono dipendente fino al midollo e non posso farne a mene. La finalità dei ricavi è di tutto rispetto.
EliminaDa appassionata di cioccolato non potevo che innamorarmi anche dei Gregurotti. Dopo aver scoperto la storia del suo creatore e cosa sostengono sembrano ancora più buoni!
RispondiEliminaSi sono molto buoni, peccato non poterteli far assaggiare.
EliminaSono una golosona e quando verrò dalle tue parti non mi farò sfuggire questi cioccolatini! Mi piace un sacco conoscere le storie dei piatti e dei dolci, adesso so anche quella dei Gregurotti :) grazie!
RispondiEliminaValeria ti aspetto. Se vieni da queste parti, chiamami che ti porto direttamente alla pasticceria.
EliminaMi sento emozionata da questa storia e felicissima di aver scoperto i Gregurotti! M'ispirano un sacco...dovrò fare in modo di provarli!
RispondiEliminaLa sensibilità del titolare è molto forte. Per assaggiarli, beh ti invito a Massafra :)
EliminaDa amante, anzi drogta di cioccolato, non potevo lasciarmi sfuggire un post sul cioccolatino. Non sapevo dell'esistenza del gregurotto, ma sembra proprio buono. Bello anche conoscere la storia che sta dietro ad un cioccolatino, che in un secondo mangiamo, ma che ci sono voluti anni per pensarlo ! Bella sta cosa, non ci avevo mai pensato :)
RispondiEliminaDiamo sempre per scontato che tutto sia facile. Forse per un cioccolatino industriale può essere così, ma per quelli artigianali c'è tutto uno studio.
EliminaSe vengo a trovarti me li fai provare? Ho letto il post con la bava alla bocca. Amo anche io sua maestà la cioccolata!
RispondiEliminaNon posso certo dirti di no! Quando vuoi, io sono qui.
EliminaSono un'appassionata di cioccolato artigianale e quando vedo un laboratorio non posso non entrare. Questo cioccolatino mi incuriosisce, l'abbinamento tra cioccolato fondente ed erbe aromatiche è inusuale e interessante. Non riesco ad immaginarne il gusto. Su una cosa però devo smentirti: io conosco una persona a cui non piace il cioccolato, anzi me la sono proprio sposata!
RispondiEliminaÈ l'eccezione che conferma la regola. Secondo me da piccolo avrà fatto una tale scorpacciata che ora ne è nauseato :D
EliminaMa noi siamo sempre felicissimi quando parli di cibo! ahaha
RispondiEliminaBellissima la storia di questi cioccolatini, e mi piacciono tantissimo le foto della preparazione. Rendono il post molto originale e ben strutturato
Grazie Liz per le parole sul post, mi fanno molto piacere.
EliminaChe storia interessante, non conoscevo proprio questi cioccolatini, che oltretutto sembrano deliziosi. Nobile anche la causa benefica, davvero ammirevole.
RispondiEliminaSi, non sempre si trovano persone che non badano al profitto in favore di cause benefiche. Ecco perché ho voluto raccontare la storia del Gregurotto.
EliminaE' curioso come il cioccolato sia l'espressione culinaria di molti popoli distanti tra loro.
RispondiEliminaÈ vero, Giovy. L'ho pensato anche io.
EliminaAdoro il cioccolato in tutte le sue forme e questo cioccolatino sembra fatto proprio per me! Gregurotto ora ti devo assaggiare! ��
RispondiEliminaMa dai vieni che lo assaggiamo insieme... io non mi tiro mai indietro!
Eliminaora ne voglio uno! sembrano deliziosissimi!
RispondiEliminaTe lo offrirei volentieri.
EliminaDopo aver letto questo tuo post, esigo di assaggiare un Gregurotto!! :) estremamente affascinante ed invitante, sia per il gusto e il modo in cui viene preparato, sia per il bel progetto associato ad esso.Complimenti a Raffaele per il suo cuore grande, e a te Maria, per averci raccontato questa storia!
RispondiEliminaGrazie Valentina, sono contenta che ti sia piaciuta questa storia e di quanto tu abbia apprezzato Raffaele e il suo progetto.
EliminaChe bella storia! E che gran voglia di assaggiare un Gregurotto!!!
RispondiEliminaLa voglia è venuta subito anche a me, soprattutto sapendo che sono fatti artigianalmente.
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