Queste sono le storie di vita che mi piace raccontare.
Durante la presentazione di un nuovo prodotto nello stabilimento dell'Heineken di Massafra ho ascoltato con grande interesse la storia di quindici persone che hanno raggiunto un traguardo di successo grazie alla loro passione e coraggio.
Aggiungo anche un pizzico di follia che sicuramente li accomuna.
Sono loro i protagonisti della recente storia del Birrificio Messina, un marchio storico siciliano che nell'arco di quasi cento anni ha visto la sua nascita e la sua decadenza.
Sono sempre convinta che se c'è la volontà e l'amore per la propria terra, dalle proprie ceneri una fenice risorge sempre più forte che mai. Così è stato.
La storia del Birrificio Messina
La birra Messina nasce nel 1923 in Sicilia dalla famiglia Presti - Faranda. Dopo circa sessantanni di attività, a causa di un periodo di crisi, lo stabilimento viene rilevato negli anni Ottanta dal colosso della birra Heineken.
Nonostante il birrificio andasse bene, la multinazionale olandese, per motivi logistici non risolvibili, decide di chiudere l'impianto e trasferire la produzione nello stabilimento di Massafra, a Taranto.
Pensando di perdere definitivamente l'identità della creatura tutta siciliana, intervengono gli eredi della famiglia Faranda che riescono a mandare avanti il birrificio, con il nome di Triscele srl.
Purtroppo, l'azienda resiste solo pochi anni. Non ce la fa a proseguire e nel 2011 gli operai vengono licenziati.
L'azienda segue l'iter di una dolorosa chiusura e con essa anche i lavoratori vengono messi a dura prova e restano senza lavoro.
Si ricercano, senza esiti positivi, acquirenti e investitori. Molte promesse vengono disattese, accordi non mantenuti, fino a che un giorno c'è stata la grande svolta.
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Doc 15 è la birra che nasce dalla passione dei quindici operai. Foto concessa dal birrificio Messina |
La cooperazione di uomini coraggiosi
Dei quarantuno operai che lavoravano nel birrificio messinese, quindici decidono di rilevare l'azienda investendo la loro liquidazione. La loro determinazione è fondamentale perché riescono anche a trovare i finanziamenti.
Costituiscono una cooperativa e diventano dipendenti di se stessi: nasce la Cooperativa Birra Messina e ricominciano a produrre birra.
Un riscatto che ha dell'incredibile e che rende fiera un'intera regione.
I nuovi titolari d'azienda sanno bene che non possono usare lo storico marchio Birra Messina, ormai di proprietà dell'Heineken per questo decidono di creare un nuovo brand.
La novità del birrificio Messina
Le capacità e le competenze dei mastri birrai siciliani sono la prima forza della Cooperativa Birrificio Messina. È proprio ciò che li distingue.
Sono fortemente decisi a continuare sulla loro strada e, per niente scoraggiati, dal loro saper fare riescono a inventarsi quattro nuovi gusti di birra, nuove formule da lanciare sul mercato:
- la Birra dello Stretto, dedicata al territorio, a una Messina che sa rinascere sempre.
- la Birra dello Stretto Premium, ancora più speciale dagli aromi fruttati.
- la Doc 15 Cruda, creata dalle antiche ricette dei mastri birrai.
- la Doc 15, intitolata ai quindici fondatori della cooperativa.
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Le fantastiche quattro birre prodotte dal Birrificio Messina |
Riescono a produrre le loro birre artigianali e a soddisfare la richiesta del mercato, tenendo sempre presente l'obiettivo che si sono posti a breve termine, cioè esportarla all'estero.
L'Heineken e il legame con il nuovo Birrificio Messina
La presenza dell'Heineken in Italia è cominciata nel 1974 con l'acquisizione della birra Dreher. Da allora il legame italiano si è consolidato.
L'azienda olandese ha ampliato la filiera produttiva su tutto il territorio nazionale con l'acquisizione di molti marchi, come la birra sarda Ichnusa e la friulana Birra Moretti.
Heineken Italia, recentemente, ha deciso di rilanciare il marchio Birra Messina continuando a produrre la classica bevanda nello stabilimento di Massafra e lanciando per l'occasione un nuovo tipo di birra dalla ricetta speciale che in parte sarà prodotta anche nel birrificio siciliano.
Una bella notizia e una rivincita per i quindici audaci messinesi che possono essere soddisfatti di poter portare avanti la tradizione dei loro padri e, ancor prima, dei loro nonni.
La nuova birra Messina e i cristalli di mare: un nuovo abito per il debutto
Il nuovo tipo di birra che Heineken ha deciso di lanciare ha un ingrediente che mi ha lasciato in un primo momento perplessa:i cristalli di sale dei mari della Sicilia.
Non riuscivo ad immaginare una birra legata al sapore del mare.
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La nuova Birra Messina con cristalli di sali di mare della Sicilia. |
Per il nuovo lancio la due qualità di birra hanno subito un restyling delle bottiglie e delle etichette. Sono predominanti i colori della Sicilia che si ritrovano anche nelle ceramiche locali.
Per la bevanda tradizionale sono stati scelti il giallo per l'etichetta romboidale e l'azzurro per i motivi floreali stilizzati che decorano il bordo.
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La classica Birra Messina prodotta nello stabilimento Heineken di Massafra. |
La bottiglia della birra con i cristalli di sale ha un aspetto davvero originale rispetto alle bottiglie di birra che si vedono in giro.
La forma della bottiglia è più piccola e più larga. Il collo è più corto e presenta due bordature floreali sbalzate e cesellate che richiamano la decorazione che si trova sull'etichetta bianca, più semplice e pulita.
Che dire, pare una piccola damigella adornata, blasonata e pomposa nel suo aspetto in perfetto stile barocco siciliano. È molto carina.
Conclusioni
Premetto subito che non sono una grande intenditrice di birra. La bevo occasionalmente bella ghiacciata accompagnata da una pizza.
Ho assaggiato le due birre abbinate a piatti a base di pesce e carne.
Delle due ho preferito la ricetta speciale, la birra Messina cristalli di sale che, secondo il mio modestissimo parere, al mio palato risulta più delicata e con un aroma profumato (forse si dice fruttato).
Ovvio che le mie impressioni sono esclusivamente legate al mio gusto personale e, comunque, il mio consiglio è di provarla subito anche solo per curiosità.
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