Corridonia è uno dei borghi del maceratese che mi ero riproposta di visitare, nonostante mi fosse stato detto: ”Ma che ci vai a fare, non c’è nulla di bello da vedere!” Devo dire che questa frase ha sempre l’effetto contrario su di me e quindi ha prevalso più di prima la curiosità di andare a scoprirla. Alla fine posso confermare che ho fatto bene e in questo post vi racconto la particolarità di Corridonia che stupisce e che ha rappresentato per me la vera scoperta di questo paese. Visita a Corridonia Corridonia si trova nelle Marche in provincia di Macerata . Il borgo si incontra dopo pochi chilometri, sulla sinistra, quando si percorre la Val di Chienti che da Civitanova Marche va verso i Monti Sibillini. Da lontano si può vedere il suo profilo con il campanile che svetta al centro di una serie di case che si estendono su un’altura. Dopo aver visitato parecchi borghi nel maceratese che grosso modo si somigliano immaginavo che anche Corridonia avesse il bel ce...
Intervista a Roberto Ligurgo: il videomaker che racconta i Carnevali d'Italia
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Ho conosciuto Roberto Ligurgo guardando un video girato durante il Carnevale di Massafra di una decina di anni fa e alcuni splendidi scatti che ritraevano maschere espressive.
Mi piaceva il modo in cui sapeva cogliere i momenti significativi della grande kermesse festaiola che ogni anno, puntualmente, tra febbraio e marzo si ripete nella cittadina massafrese.
Massafra, la città del Carnevale
Sono ormai 67 anni che le sfilate dei carri allegorici riempiono di colori e allegria le strade cittadine e attira tantissima gente da ogni parte d’Italia.
È una tradizione così longeva e sentita che mi fa pensare, senza dubbio, che i massafresi hanno i coriandoli nel sangue.
Negli ultimi anni, Roberto Ligurgo ha legato la sua vita lavorativa anche alle manifestazioni carnescialesche che si svolgono in Italia e in Europa.
Una passione che lo ha travolto e che lo ha portato a girare in
lungo e in largo la Penisola alla scoperta dei Carnevali d’Italia e non solo.
Roberto Ligurgo e Sebastiano Barbagallo durante una pausa delle riprese video
Allora, conosciamo meglio Roberto attraverso questa intervista che mi ha concesso ritagliando una nicchia nel suo tempo prezioso.
Roberto so che questo è un periodo, quello del Carnevale, impegnatissimo per te.
Cominciamo subito a scoprire come è nata la tua passione di videomaker/fotografo e quando hai capito che questo sarebbe diventato il tuo lavoro
Voglio subito specificare che non mi sono mai ritenuto un
fotografo e forse mai lo diventerò. Aver fatto qualche buon scatto, saper tenere
in mano una macchina fotografica, saperla impostare non fanno di me un fotografo professionista.
Ci tengo a
dire che sono un
videomaker, un montatore video e al massimo un autore.
Quindi, come videomaker, tutto è cominciato per l’enorme interesse che ho sempre avuto per i programmi televisivi, soprattutto di Mediaset.
Le
prime riprese le ho fatte da ragazzo negli anni '90 con una telecamera che mi avevano regalato. Ho fatto delle interviste proprio durante un Carnevale senza microfono e con la telecamera attaccata alle cuffie.
"Volevo fare esattamente questo da ragazzino" (cit. Roberto Ligurgo)
Quando si comincia un percorso artistico come il tuo c’è sempre un personaggio famoso o una fonte d’ispirazione a cui
facciamo riferimento. A chi o a cosa ti sei ispirato particolarmente? Mi sono sempre piaciuti i servizi de Le Iene e altri programmi simili e, come dicevo, il desiderio di raccontare e la mia
passione per il Carnevale - forse da quando sono nato - mi ha portato a
descrivere per 13 anni il Carnevale di Massafra. A tal proposito, ricordo un
aneddoto che mi hanno sempre raccontato i miei genitori: avevo due anni, restavo
sul davanzale di casa fino a che l'ombra del carro allegorico, proiettata sul
palazzo di corso Roma, spariva. Non c'era verso di spostarmi da lì. Poi, sono passato al lato prettamente
naturalistico – paesaggistico. Ho cominciato a fare documentari sulle bellezze
naturalistiche di Taranto.
Man mano ho allargato il raggio e con l’avvento dei
social ho potuto lavorare con altre realtà territoriali cominciando dalla
costiera amalfitana.
Roberto Ligurgo intento a cogliere le bellezze naturalistiche nei dintorni di Taranto.
Come sai, apprezzo molto le tue foto e
i tuoi video che sanno cogliere quegli attimi che sanno regalare emozioni. Qual è la cosa che trovi più difficile
fotografare e quella che invece ti gratifica di più? Non esiste una cosa difficile o facile da
fotografare e non parlo del lato tecnico. Esiste l'espressione di sé stessi,
quello che hai dentro e come riesci a esprimerlo che sia un video o una
fotografia. Ritengo che la più grande difficoltà sia quella di poter attingere
a quelle qualità innate, come la sensibilità, che prescindono da ogni
acquisizione tecnica. O ce l'hai o non ce l'hai. È saper cogliere l'attimo di
quello che si vuole imprimere e raccontare in un video o in una foto, senza
contare l’amore per quello che fai e che inevitabilmente trasmetti.
Scatti di alcuni momenti dai vari Carnevali d'Italia di cui Roberto Ligurgo è fondatore
Parliamo ancora di Carnevale. Ormai sei
chiamato ovunque si svolga una manifestazione di Carnevale in Italia per raccontare
i dietro le quinte, i fuori onda e i momenti clou dell’evento.
Come è partita
questa tua avventura, cosa ti ha spinto a raccontare queste feste carnescialesche?
Dopo 13 anni del Carnevale di Massafra, volevo allargare mie conoscenze, approfondire l’argomento a livello culturale,
sul fenomeno "carnevale italiano".
Mentre cercavo ispirazione su facebook mi sono reso conto che c'era un mondo dietro e che non erano una decina o, tutt’al
più, una trentina. Mi sono ritrovato a contarne a centinaia, fino a censirne finora
500 (credo che superino addirittura i mille). E non ce n'è uno uguale all'altro. Ognuno ha la propria caratteristica e tradizione che si tramandano da anni. Si,
ci sono carnevali con carri che si assomigliano ma non li trovi mai uguali. È diventato parte del mio lavoro.
Per un paio di mesi all'anno racconto
queste realtà e ne sono felicissimo perché ho abbinato la mia passione al lavoro,
cosa che non tutti riescono a fare. Realizzo, insieme al team Carnevali d'Italia, docufilm che vanno oltre le
manifestazioni vere e proprie.Le riprese
durano ore per realizzare alla fine video clip emozionali che racchiudono in 3
minuti tutta l'energia che sprigiona l’intera festa.
Il team completo di Carnevali d'Italia
Dopo aver assistito a tante manifestazioni in
Italia e all’estero, quanto pensi si sia evoluto il Carnevale di Massafra e
quali consigli daresti agli organizzatori Per il Carnevale di Massafra non mi permetto
di dare consigli ma farei piuttosto una critica riflessiva. Il Carnevale deve
tornare alle persone.
Ho avuto la fortuna di vivere il Carnevale degli anni
Ottanta e non c’era bisogno di una grande organizzazione perché era fatto da
uno spontaneismo collettivo. In ogni famiglia c'era chi aveva l’idea, chi
realizzava i costumi e si creava sul corso una sfilata di maschere espressione
dell'intera città. Si arrivava ad avere 35/40 gruppi mascherati con migliaia di
partecipanti. Poi, le cose si sono evolute fino ad arrivare ad oggi con le
sfilate degli apprezzabilissimi e maestosi carri allegorici in cartapesta creati
con una maestria artigianale locale di alto livello, nonostante le condizioni
difficili in cui i cartapestai lavorano. Quindi nessun consiglio agli
organizzatori se non trovare le modalità di riportare la gente a mascherarsi, a
fare baldoria e a ravvivare le sfilate. Oggi i giovani non sentono più
l’appartenenza al carnevale, come invece succede ancora nelle altre parti
d’Italia, e questo mi rattrista.
Secondo te qual è il Carnevale più bello d’Italia e quello che hai nel cuore Una domanda a cui non potrei assolutamente rispondere. Non so dirti qual è il Carnevale più bello. Per me il Carnevale è uno stato d’animo. Ce l'hai dentro. Come dicevo, sono uno diverso dall'altro ed ognuno di loro ha una propria caratteristica, una propria originalità che non permette di valutare quale sia il più bello. In Basilicata, per
esempio, c'è un carnevale fatto di persone che si vestono da alberi e per me è
bellissimo. Oppure quello di Misterbianco in Sicilia in cui si vedono sfilare splendidi
costumi ed è evidente che dietro c'è un grande lavoro di sartoria diverso dai
carnevali con i mastodontici carri di cartapesta di Viareggio e Putignano. Bisogna tener conto anche delle possibilità economiche, ovvio che con un budget più alto si possono fare grandi eventi.
Un'ultima domanda. So che anche quest’anno andrai in giro per l’Italia a documentare le folkloristiche tradizioni legate al
carnevale. Diamo ai lettori qualche anticipazione L'anno scorso abbiamo fatto l'esaltante esperienza che ci ha visti anche a Valencia per
realizzare uno speciale su Las Fallas e a Zundertnei Paesi Bassi per una delle più grandi parate di carri infiorati al mondo.
Con il team Carnevali d’Italia seguiremo otto manifestazioni
in diretta a partire dall'1 febbraio a Viareggio per finire l'1 marzo a Larino. Sarà un mese frenetico in cui ci immergeremo nel divertimento, nell'allegria e nella
baldoria del luogo insieme a tutte le persone che come noi amano smisuratamente
il Carnevale.
Che dire, in bocca al lupo Roberto e grazie per questa intervista. Ci vediamo al Carnevale di Massafra.
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