Così come è tanto curiosa la sua posizione che piace tanto alle anguille.
Bene, a questo punto andiamo a Lesina.
La laguna di Lesina
Lesina uno dei comuni a nord della Puglia, per me così vicino e nello stesso tempo così lontano. Vicino perché siamo nella stessa regione, lontano perché per arrivarci da Massafra ci vogliono più di due ore.
Sapete già che Puglia è lunga, da Santa Maria di Leuca al confine con il Molise sono circa 400 chilometri.
Lesina si trova nello sperone dello Stivale, ai piedi del promontorio del Gargano. Si affaccia sul mar Adriatico ma non ha contatto diretto perché è separata da un cordone dunale, parallelo alla costa, nato dai sedimenti
depositati dal fiume e dal mare.
Per questo motivo si è formato un lago, anzi una laguna che ha determinato la vita dei lesinesi.
La laguna di Lesina ha una forma allungata - la sua lunghezza è di circa 22 chilometri - e per la particolare composizione dell’acqua - non troppo salata né troppo dolce - è diventato un habitat naturale per le anguille.
 |
Vista sulla laguna di Lesina |
Le anguille della laguna di Lesina
Le anguille sono pesci straordinari che affascinano per due
motivi in particolare: per il loro senso dell’orientamento e per la memoria.
Pensate che tutte le anguille del mondo, sia quelle europee che quelle
americane, per riprodursi vanno nel Mare dei Sargassi dove si accoppiano e
depositano le uova.
Fanno un lungo viaggio: partono dall'Europa e arrivano fino al Mare dei Sargassi attraversando l'Oceano
Atlantico.
I piccoli, a cui rimane la memoria del tragitto, riescono a ritornare nel luogo da cui sono partiti i genitori, ripercorrendo a ritroso 6000-7000 chilometri. È una migrazione che dura anche tre anni e che, purtroppo, vede soccombere la maggior parte di loro.
Quando arrivano nel mar Adriatico trovano nella laguna di Lesina
uno dei loro habitat preferiti. Ci entrano attraverso i due canali di
Acquarotta e Schiapparo che collegano il mare alle acque interne di Lesina.
Qui
le anguille crescono fino a raggiungere le dimensioni giuste per la riproduzione.
Le anguille e la cucina
La pesca delle anguille è stata una delle maggiori attività dei
lesinesi. Lo è tutt'ora ma la pesca è più controllata.
Di conseguenza,
l'anguilla ha assunto anche un posto d'onore nella cucina del luogo dando
origine alla famosa minestra di anguilla di Lesina.
Pare che ne fosse goloso anche Federico II che prediligeva
i capitoni - le femmine delle anguille - preparati in scapece.
Non a tutti gradiscono questo pesce, vi confesso che io ne sono golosa, in particolar modo cucinata al sugo e in agrodolce.
Sulla passerella del lago di Lesina fino all’isolotto di San
Clemente
Una visita alla laguna di Lesina comprende anche una delle maggiori
attrattive turistiche di Lesina: la passerella fissa che porta fino al sito
archeologico dell’isolotto di San Clemente.
La profondità del lago non
raggiunge i 2 metri e questo ha permesso di costruire la lunga passerella quasi tutta in
legno a beneficio di visitatori e amanti della natura.
L’isolotto di San Clemente è un sito archeologico che si trova nel bel mezzo della laguna e che affiora dalle acque.
Oggi si vedono solo le fondamenta dell’antica chiesa dedicata al Santo martire - costruita sui resti di una precedente costruzione pagana - e una croce di ferro come simbolo di una attività religiosa.
Questo fa pensare che di lì passasse un cammino per i pellegrini che raggiungevano il monastero di San Michele sul Gargano.
Probabilmente, nel tempo, i vari fenomeni geologici a cui è sottoposto quel territorio ha cancellato la maggior parte dell’edificio.
Oltre la passerella
Vi suggerisco, come sempre, di percorrere lentamente e dolcemente la passerella lunga 400 metri.
Arrivati in fondo osservate attentamente tutt'intorno, direi proprio a 360 gradi.
Da una parte, il profilo di Lesina offre un incantevole paesaggio da questa distanza, che a dire il vero mi ha sorpreso.
Dall'altra, potreste vedere
particolari specie di uccelli che qui stanziano per riprodursi ma anche uccelli migratori in sosta, dipende dal periodo.
Con un binocolo a portata di mano potreste avere la fortuna di incontrare il
Gabbiano roseo, la Garzetta, la Spatola, il Cavaliere d’Italia.
Sono uccelli che si possono ritrovare anche nel delta del Po e dei grandi fiumi
nordafricani o del sud Europa.
Un paradiso per il birdwatching e per me che sono un'amante della natura.
 |
Affacciata alla passerella mi godo questa splendida giornata di marzo |
Detto tra me e voi
Non ci sono posti in Puglia che non siano degni di una visita. La strada che porta a Lesina fa pensare di essere in un posto sperduto e senza bellezza, nonostante sia nel Gargano.
Non vi è nulla di interessante perché il paesaggio che la circonda è
piuttosto piatto e brullo. Mi sono dovuta ricredere.
Mi sono sentita fortunata di trovarmi lì in una giornata di sole con il cielo azzurro, di quelle inaspettate e che si possono godere nel mese di marzo con la leggera brezza che accarezza e, nello stesso tempo, scompiglia i capelli.
Nella mia mente ho pensato che la scoperta dei piccoli luoghi rafforza la mia idea che la semplicità è bellezza.
Commenti
Posta un commento