Breve riflessione di una donna che si riflette nello
specchio e si accorge che ogni ruga del viso è un sorriso che l'ha accompagnata
fin lì. Che ogni singolo filo bianco nei capelli arruffati è simbolo di un
obiettivo prefissato, che sia stato un sogno realizzato o una piccola sconfitta.
Io sono una perennial
Da un po' di tempo seguivo il mio istinto di donna matura
che stava per arrivare al decennio di vita con la doppia cifra che inizia con
il sei.
Sessanta anni a luglio non sono pochi ma mi sono detta che non sono
nemmeno tanti anche se sono consapevole di non essere più nel mezzo del cammino
della mia vita.
Non per questo sono dispiaciuta - o forse si e non me ne rendo conto - ma quello che mi dispiace è di essere nata in quel periodo che mi etichetta
come baby boomer.
Il periodo d'oro, del boom economico e di crescita
demografica, della generazione che è andata ad rimpolpare la popolazione
italiana decimata dalle guerre e che ha visto crescere il trend del benessere
in maniera esponenziale.
Sono in quella fascia dei nati dal 1946 al 1964 che
nell'arco di trent'anni, voglio essere positiva o almeno lo spero per me,
scomparirà.
Essere una baby boomer dovrebbe farmi sentire orgogliosa per aver
dato una mano alla crescita da ogni punto di vista del Bel Paese, però
non sono così sicura che questo sia stato un bene, visto i risultati ottenuti
fino ad oggi, nel primo ventennio del duemila.
Non voglio fare bilanci ma se
dovessi pesare benefici e svantaggi, alcune volte il piatto penderà in positivo
altre in negativo e in queste ultime metto ai primi posti la perdita di molti
valori etici e l'irriguardoso comportamento che abbiamo nei confronti della
nostra Terra.
Bene, non mi scoraggio anzi mi incoraggio, mi stimo e vado avanti (cit.) perché sto guardando la visione della mia vita diversamente dopo aver scoperto
che da baby boomer sono sicuramente entrata a fare parte delle perennials.
Che
grande soddisfazione per me e per tutti quelli che si sentono orgogliosamente un perennial.
Cosa vuol dire essere un perennial?
Intanto voglio spiegare cosa
significa e come si è arrivati a coniare questa parola. Inizialmente,
incuriosita, sono andata su Google ho digitato pe-ren-nials e la prima voce che
mi è uscita era riferita alle piante perenni.
Mi è parso evidente che le due cose dovevano essere collegate e questo già mi piace.
Dal dizionario Garzanti:
Perenne: destinato a durare
sempre nel tempo.
Partendo da questa premessa tutto tende a sembrare piacevole e confortante.
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Penso e ci ripenso: non mi fermo mai. |
La prima volta che ne ho sentito parlare non avevo idea di
cosa significasse, mi riferisco al suo vero senso. Una parola che associavo ai personaggi famosi over50
che si mantenevano bene fisicamente e continuavano ad essere primedonne nei loro
ambiti lavorativi.
Penso a personaggi del cinema, della musica e della moda. Mi viene da pensare a Jane Fonda o a Sharon Stone.
Finché l'altro
giorno non mi sono imbattuta nell'imprenditrice digitale Gina Pell che è stata
la prima a dare questa definizione: “I Perennials sono persone curiose,
sempre in fiore e sono consapevoli di cosa sta accadendo nel mondo. Sono al
passo con la tecnologia e hanno amici di ogni età”.
Che meravigliosa
citazione! Mi si è aperto un mondo, ha sfondato il muro di inadeguatezza dell'età
anagrafica che gli altri, mattone su mattone, avevano creato perché dovevo
rientrare negli stereotipi classici di donna sessantenne, per giunta nonna!
Certo, mi sono detta, ecco il motivo per cui non mi sentivo a mio agio definirmi solo baby boomer, mi stava troppo stretto questo angusto posto freddo e privo di luce.
Me lo suggeriva prepotentemente la mia età mentale.
Perché sì, essere
perennial è un vero e proprio stato mentale che non è legato all'età
anagrafica.
Capite che differenza memorabile non essere catalogati in una
fascia di anni come una generazione ben definita? Così come si è fatto fin'ora.
Quali sono queste generazioni?
Se volete sapere come si chiama la vostra generazione potete fare riferimento a questa infografica.
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Una infografica che aiuta a capire le fasce di generazion' |
Ogni periodo ha segnato una storia della nostra vita. I
silenti sono i nostri nonni o bisnonni che hanno vissuto il periodo della seconda
guerra mondiale, ligi al dovere.
I baby boomer, quella in cui ci sono anche io, sono quelli nati nel periodo
del benessere economico, i contestatori e i ribelli.
La generazione X è la
generazione che ha dato il via all'era di internet. La generazione Y, i
millennials, sono nel pieno delle nuove tecnologie e del web, quelli considerati
bamboccioni.
Per finire la generazione Z, quella dei social media e dello
smartphone, la generazione del futuro.
Come si distinguono i perennials?
I perennials non hanno età,
non hanno una etichetta o un cartellino di riconoscimento, possono avere senza distinzione diciotto o ottanta anni. Sono persone sicure di sé, hanno fiducia in sé stessi e
hanno un modo di pensare globale di quello che accade nel mondo.
Conducono una
vita green, fanno la raccolta differenziata, consumano meno plastica,
acquistano prodotti bio, mangiano meno carne e fanno regolarmente attività
fisica per mantenersi attivi e in forma. Sono ottimisti, desiderosi di fare
esperienze e sono interessati alle novità.
Si lasciano coinvolgere, sono
appassionati, creativi e hanno amici di ogni età. Amano stare online si spingono oltre i limiti e sanno
azzardare, sono proiettati verso il futuro. Certo, anche a ottanta anni!
Una descrizione che apre la mente, che ci fa sentire padroni
del mondo e non ci fa avere paura di nulla.
Che ci riempie la vita e ci fa
sentire adeguati nella società attuale, non che ci volesse per forza un nome o
una identificazione precisa per esserlo. È più facile racchiudere tutte le caratteristiche in un'unica parola.
E poi se scopriamo di non essere gli unici
ad esprimere quella forza e vitalità prorompenti, ci fa sentire meno soli.
Siamo in fiore, con
colori vivaci e profumati, e non appassiamo mai.
Qualcuno di voi si riconosce in questo identikit del vero perennial?
Sarei una Millennial però mi riconosco anche un po' nei Perennial ora! Come la maggior parte della mia generazione non potrei rinunciare alla cosa che ci identifica di più, ovvero il buonissimo avocado on toast, quindi vabbé resto Millennial anche se bambocciona proprio no ;)
RispondiEliminaEcco una cosa che non conosco. Devo assolutamente provare l'avocado on toast :D
EliminaQuesta cosa dei perennials said che io non la conoscevo? Cioè non ti avrei mai dato l'età che dici di avere anche perché secondo me ci nascondi qualcosa. Non è possibile! ��
RispondiEliminaPrendi nota per quando capirai di avere tutte le caratteristiche dei perennials. L'età biologica non è uguale al'età mentale.:D
EliminaSono nata nel 1970 e ho sempre pensato di essere una baby boomer. Quando sono andata in prima elementare eravamo talmente in tanti che si facevano addirittura i doppi turni a scuola. E in effetti per molti anni quelli nati fino al 1975 erano inseriti in questo cluster. Poi, le cose sono cambiate. Ma devo dire che mi sento molto più affine ai nati nel 1965 (mio marito, infatti) che non a quelli nati nel 1980 (che hanno visto Fonzie solo alla 10a replica ;-) )
RispondiEliminaSecondo me sono tutte etichette, ma ti dirò di più: l'età lo è. È un problema, spesso, per le donne (ed è anche una o, ci mancherebbe)... Io penso che tu abbia lo spirito di una trentenne. Altro che perennial ❤️
RispondiEliminaIo sono nella generazione X, ma all'inizio, confinante con la baby boomer. Che mi pare più che quella di internet, quella dei confusi, quella che finita un'epoca e non ancora iniziata un'altra, sono andati alla ricerca di una nuova identità e a volte hanno faticato a trovarla e oggi sono un po' spargugliati.. si può dire? Forse è un termine dialettale :).Ovviamente essendo di età vicino a te, comprendo molto le tematiche, anche se faccio fatica a definirmi perennial: nonostante senta di avere un'anima bambina dentro, mi accorgo che non ho più quell'energia e quella vitalità, non ho la sensazione di essere padrone del mondo, anzi a volte mi pare di non essere padrona di nulla, ho spesso paura e mi sento poco adeguata alla società di oggi! Nonostante tutto non mi arrendo, o mi arrendo, solo quando è strettamente necessario (per citare il film "come eravamo")
RispondiEliminaCome dici tu, l'importante è non arrendersi nelle situazioni che riteniamo importanti per noi. Sappiamo che la nostra è un discesa ma facciamola diventare più pianeggiante possibile.
EliminaPiacere di conoscerti!
RispondiEliminaIo sono generazione X ma questo concetto di Perennial mi illumina davvero l'orizzonte.
Grazie!
Piacere mio. Bene, sono contenta.
EliminaGrazie, Maria. Anch'io, baby boomer, mi sento perennial. E che la forza sia sempre con noi!
RispondiEliminaSo che siamo in tante, quindi forza!
EliminaGenerazione boomer io, ma questa mi è nuova sono del 61!!!
RispondiEliminaC'è sempre qualcosa da imparare 😉
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