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Corridonia, il borgo marchigiano con una curiosità incredibile |Marche|

Corridonia è uno dei borghi del maceratese che mi ero riproposta di visitare, nonostante mi fosse stato detto: ”Ma che ci vai a fare, non c’è nulla di bello da vedere!” Devo dire che questa frase ha sempre l’effetto contrario su di me e quindi ha prevalso più di prima la curiosità di andare a scoprirla.  Alla fine posso confermare che ho fatto bene e in questo post vi racconto la particolarità di Corridonia che stupisce e che ha rappresentato per me la vera scoperta di questo paese.  Visita a Corridonia  Corridonia si trova nelle Marche in provincia di Macerata . Il borgo si incontra dopo pochi chilometri, sulla sinistra, quando si percorre la Val di Chienti che da Civitanova Marche va verso i Monti Sibillini. Da lontano si può vedere il suo profilo con il campanile che svetta al centro di una serie di case che si estendono su un’altura.  Dopo aver visitato parecchi borghi nel maceratese che grosso modo si somigliano immaginavo che anche Corridonia avesse il bel centro storico con ch

Taranto: San Cataldo e San Domenico le due chiese da visitare nella città vecchia

Interno del Cappellone di San Cataldo con tre donne

Se qualcuno mi dovesse chiedere se conosco bene Taranto, d'istinto risponderei di si. 
Invece, confesso che la mia conoscenza non è poi così approfondita e negli ultimi tempi sto cercando di recuperare la mia lacuna.

In questo post vi parlo di due chiese da visitare che hanno sempre segnato la vita dei tarantini: la Cattedrale di San Cataldo e la Chiesa di San Domenico Maggiore entrambe nella città vecchia.
Vi spiego perché sono così importanti per la città di Taranto.


San Cataldo, storia e leggenda di un uomo venuto dall'Irlanda

Che i tarantini siano amanti dei forestieri è un detto che si tramanda da sempre e San Cataldo è uno di loro. Un uomo, già vescovo di Rachau, che volle seguire il suo spirito missionario che lo portò in pellegrinaggio fino ai luoghi santi. Di ritorno, a causa di un naufragio approdò in Puglia in una località poco distante da Taranto.

Secondo la tradizione arrivò nella città dei due mari per volontà divina. Infatti, si dice, che quando era prostrato sul Santo Sepolcro gli apparve Gesù che gli disse di andare a Taranto per evangelizzare la città ormai diventata pagana a causa delle numerose incursioni di mussulmani e barbari.

Secondo la leggenda, di ritorno dalla Terra Santa, San Cataldo operò il suo primo miracolo a Taranto, uno dei tanti che gli vengono attribuiti. 
Per placare la tempesta si sfilò l’anello pastorale e lo gettò in mare. La tempesta si calmò e da quel momento, in quel punto preciso del mar Grande, si formò una sorgente che a pelo d'acqua forma anelli concentrici.

Dopo i miracoli Cataldo diventò vescovo di Taranto e alla sua morte fu seppellito nella cappella della Cattedrale e dimenticato per le continue distruzioni che subiva la città.

Il Duomo di San Cataldo fulcro della città vecchia di Taranto

Prima dell'arrivo di San Cataldo a Taranto, il Duomo era dedicato a Santa Maria Assunta e secondo alcuni studiosi è ritenuta la più antica cattedrale pugliese. Con il ritrovamento della tomba, pare il 10 maggio del 1071, ricominciò la devozione al Santo che divenne il Patrono di Taranto.


Facciata dellla Cattedrale di San Cataldo
La facciata barocca della Cattedrale di S.Cataldo nella città vecchia di Taranto 
La Cattedrale nel tempo ha subito vari rifacimenti. L'attuale facciata barocca ha sostituito la vecchia facciata romanica nel 1700 e ha un portone ligneo del settecento affiancato dalle due statue di San Rocco e Sant'Irene.

L'ingresso appare sobrio con le tre navate divise da sedici colonne e a prima vista sembra un interno poco curato e povero con le colonne e i capitelli uno diverso dall'altro (mi ricordano tanto i capitelli della cripta della Cattedrale di Otranto).

Il pavimento della Cattedrale ha ancora una parte del prezioso mosaico andato perso nelle varie ristrutturazioni mentre il soffitto è a cassettone. Sotto l'abside si trova la vecchia chiesa con alcuni resti di antichi affreschi.

La Cappella di San Cataldo e l'apoteosi del barocco

Dalla navata destra si giunge alla Cappella di San Cataldo, un capolavoro barocco costruito in un secondo momento per dare degna sepoltura al corpo del Santo. 
Non esagero se dico che appena si entra si resta senza parole per la bellezza artistica della cappella che per questo motivo è detta anche Cappellone di San Cataldo.


Interno del Cappellone di S.Cataldo
L'interno del Cappellone di San Cataldo ricco di intarsi in madreperla e lapislazzuli
Le pareti sono rivestite di marmo pregiato e l'altare maggiore ha intarsi di madreperla e lapislazzuli
Oltre l'altare, in una nicchia, è racchiusa la statua d'argento del Patrono. La volta affrescata raffigura la Glorificazione di San Cataldo mentre viene accolto in Paradiso.

Tra gli scultori che hanno partecipato ad adornare la cappella di statue anche Giuseppe Sammartino, il famoso autore del Cristo Velato conservato a Napoli.

Per onorare il Patrono, la città di Taranto si veste a festa per tre giorni, 8-9-10 maggio, giorni in cui ci sono grandi festeggiamenti religiosi e civili.

La semplice Chiesa di San Domenico Maggiore 

La notorietà della Chiesa di San Domenico Maggiore tra i tarantini è tanta che si potrebbe pensare che la Cattedrale venga messa in secondo piano. C'è invece un motivo ben preciso che riconduce ai riti della settimana santa. 

Infatti, da qui esce la Madonna Addolorata portata in processione il giovedì santo. È uno dei momenti più sentiti dai tarantini che in quella sera affollano la città vecchia.


La facciata della Chiesa di S.Domenico a Taranto
La facciata della Chiesa di S.Domenico e la scalinata in stile barocco
Per entrare nella Chiesa di San Domenico, eretta nel 1300 sui resti di un tempio greco, si sale una scalinata che fu costruita quando ci fu la necessità di collegare via Duomo alla parte bassa della città. Si scavò per fare un pendio che rialzò l'ingresso rispetto al piano stradale. 
La scalinata in stile barocco è stato un valore aggiunto e le conferisce un fascino particolare. 

La facciata della Chiesa di San Domenico con il suo classico rosone è rivolta verso il mar Grande e spunta tra i palazzi adiacenti dando il primo saluto ai diportisti. 
La navata interna ha sui due lati quattro cappelle e in una di queste è dedicata proprio alla Vergine Maria Addolorata e San Domenico. 

Nonostante ci fosse altro da vedere sono andata direttamente lì come attirata da un richiamo. Come tarantina nel cuore e nell'anima non sfuggo alla forte percezione di dolore che evoca il volto di Maria con la statua di Gesù Cristo ai suoi piedi.
Resto ancora una volta alcuni minuti ad osservarla con sconforto e a guardare il cuore trafitto nella sua mano.


La statua dell'Addolorata si trova nella Chiesa di S. Domenico Maggiore 

Concludo pensando che 

I due edifici religiosi hanno la particolarità di essere portatori di due sentimenti diversi per i tarantini. 
La Cattedrale di San Cataldo è sinonimo di gioia, di miracoli, di grandi festeggiamenti, la Chiesa di San Domenico è vissuta invece in un momento di tristezza e di morte. 

Bene, se venite a Taranto aggiungete sulla lista delle cose da vedere questi due gioielli di Taranto che vi consiglio di visitare durante il Tour Falanto con l'apecalessino, così come ho fatto io.  Ciao sono Mariaispiratrice di viaggi lenti, antistress e sostenibili con la licenza (abusiva!) di scrivere. Il mio è un semplice blog. Semplice come me e come tutto quello che faccio. Sono tarantina nel cuore e nell'anima e vivo nella sorprendente Puglia delle gravine. Se siete curiosi cliccate qui Dico di me


Commenti

  1. Non sono mai stata a Taranto, ma proprio l'altro giorno pensavo di trascorrere qualche giorno di vacanza al mare proprio in quelle zone splendide. Un giorno lo dedicherò a visitare la città di Taranto ed anche le 2 chiese molto belle, consigliate da te!

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