Se qualcuno mi dovesse chiedere se conosco bene Taranto, d'istinto risponderei di si.
Invece, confesso che la mia conoscenza non è poi così approfondita e negli ultimi tempi sto cercando di recuperare la mia lacuna.
In questo post vi parlo di due chiese da visitare che hanno sempre segnato la vita dei tarantini: la Cattedrale di San Cataldo e la Chiesa di San Domenico Maggiore entrambe nella città vecchia.
Vi spiego perché sono così importanti per la città di Taranto.
San Cataldo, storia e leggenda di un uomo venuto dall'Irlanda
Che i tarantini siano amanti dei forestieri è un detto che si tramanda da sempre e San Cataldo è uno di loro. Un uomo, già vescovo di Rachau, che volle seguire il suo spirito missionario che lo portò in pellegrinaggio fino ai luoghi santi. Di ritorno, a causa di un naufragio approdò in Puglia in una località poco distante da Taranto.
Secondo la tradizione arrivò nella città dei due mari per volontà divina. Infatti, si dice, che quando era prostrato sul Santo Sepolcro gli apparve Gesù che gli disse di andare a Taranto per evangelizzare la città ormai diventata pagana a causa delle numerose incursioni di mussulmani e barbari.
Secondo la leggenda, di ritorno dalla Terra Santa, San Cataldo operò il suo primo miracolo a Taranto, uno dei tanti che gli vengono attribuiti.
Per placare la tempesta si sfilò l’anello pastorale e lo gettò in mare. La tempesta si calmò e da quel momento, in quel punto preciso del mar Grande, si formò una sorgente che a pelo d'acqua forma anelli concentrici.
Dopo i miracoli Cataldo diventò vescovo di Taranto e alla sua morte fu seppellito nella cappella della Cattedrale e dimenticato per le continue distruzioni che subiva la città.
Il Duomo di San Cataldo fulcro della città vecchia di Taranto
Prima dell'arrivo di San Cataldo a Taranto, il Duomo era dedicato a Santa Maria Assunta e secondo alcuni studiosi è ritenuta la più antica cattedrale pugliese. Con il ritrovamento della tomba, pare il 10 maggio del 1071, ricominciò la devozione al Santo che divenne il Patrono di Taranto.
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La facciata barocca della Cattedrale di S.Cataldo nella città vecchia di Taranto |
L'ingresso appare sobrio con le tre navate divise da sedici colonne e a prima vista sembra un interno poco curato e povero con le colonne e i capitelli uno diverso dall'altro (mi ricordano tanto i capitelli della cripta della Cattedrale di Otranto).
Il pavimento della Cattedrale ha ancora una parte del prezioso mosaico andato perso nelle varie ristrutturazioni mentre il soffitto è a cassettone. Sotto l'abside si trova la vecchia chiesa con alcuni resti di antichi affreschi.
La Cappella di San Cataldo e l'apoteosi del barocco
Dalla navata destra si giunge alla Cappella di San Cataldo, un capolavoro barocco costruito in un secondo momento per dare degna sepoltura al corpo del Santo.
Non esagero se dico che appena si entra si resta senza parole per la bellezza artistica della cappella che per questo motivo è detta anche Cappellone di San Cataldo.
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L'interno del Cappellone di San Cataldo ricco di intarsi in madreperla e lapislazzuli |
Oltre l'altare, in una nicchia, è racchiusa la statua d'argento del Patrono. La volta affrescata raffigura la Glorificazione di San Cataldo mentre viene accolto in Paradiso.
Tra gli scultori che hanno partecipato ad adornare la cappella di statue anche Giuseppe Sammartino, il famoso autore del Cristo Velato conservato a Napoli.
Per onorare il Patrono, la città di Taranto si veste a festa per tre giorni, 8-9-10 maggio, giorni in cui ci sono grandi festeggiamenti religiosi e civili.
La semplice Chiesa di San Domenico Maggiore
La notorietà della Chiesa di San Domenico Maggiore tra i tarantini è tanta che si potrebbe pensare che la Cattedrale venga messa in secondo piano. C'è invece un motivo ben preciso che riconduce ai riti della settimana santa.
Infatti, da qui esce la Madonna Addolorata portata in processione il giovedì santo. È uno dei momenti più sentiti dai tarantini che in quella sera affollano la città vecchia.
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La facciata della Chiesa di S.Domenico e la scalinata in stile barocco |
La scalinata in stile barocco è stato un valore aggiunto e le conferisce un fascino particolare.
La facciata della Chiesa di San Domenico con il suo classico rosone è rivolta verso il mar Grande e spunta tra i palazzi adiacenti dando il primo saluto ai diportisti.
La navata interna ha sui due lati quattro cappelle e in una di queste è dedicata proprio alla Vergine Maria Addolorata e San Domenico.
Nonostante ci fosse altro da vedere sono andata direttamente lì come attirata da un richiamo. Come tarantina nel cuore e nell'anima non sfuggo alla forte percezione di dolore che evoca il volto di Maria con la statua di Gesù Cristo ai suoi piedi.
Resto ancora una volta alcuni minuti ad osservarla con sconforto e a guardare il cuore trafitto nella sua mano.
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La statua dell'Addolorata si trova nella Chiesa di S. Domenico Maggiore |
Concludo pensando che
I due edifici religiosi hanno la particolarità di essere portatori di due sentimenti diversi per i tarantini.
La Cattedrale di San Cataldo è sinonimo di gioia, di miracoli, di grandi festeggiamenti, la Chiesa di San Domenico è vissuta invece in un momento di tristezza e di morte.
Bene, se venite a Taranto aggiungete sulla lista delle cose da vedere questi due gioielli di Taranto che vi consiglio di visitare durante il Tour Falanto con l'apecalessino, così come ho fatto io.

Non sono mai stata a Taranto, ma proprio l'altro giorno pensavo di trascorrere qualche giorno di vacanza al mare proprio in quelle zone splendide. Un giorno lo dedicherò a visitare la città di Taranto ed anche le 2 chiese molto belle, consigliate da te!
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