Sono stata di recente in questo museo ed ho scoperto che non è molto conosciuto, forse nemmeno dai locali.
Per cui, amanti della storia e dell'arte, vi porto io al museo archeologico di Massafra insieme a Marica, la guida ufficiale del circolo locale di Legambiente.
Che cos'è la chora
Prima di proseguire vediamo il significato della parola chora.
Chora è una parola greca che indica il territorio dell'antica Grecia fuori dalla città (la polis) vera e propria.
In verità, è una delle pochissime definizione che ho trovato sul web ed anche l'unica che ho ritenuto adeguata.
Che poi è la stessa che è riportata nella tabella descrittiva che accoglie il visitatore quando entra nel piccolo museo archeologico di Massafra.
 |
Reperti archeologici ritrovati nell'insediamento in località Carrino-San Sergio a Massafra
|
Come si costituì la chora tarantina
La chora tarantina si delineò quando Falanto giunse sulle rive dello Ionio a Saturo e fondò la città di Taranto.
Dovete sapere che il territorio tarantino non era disabitato ma viveva già la popolazione indigena degli Iapigi.
In qualche modo posso supporre che gli spartani occuparono queste terre e cercarono di scacciare gli autoctoni che per esigenze di sopravvivenza si spostarono nei territori circostanti.
Si formarono piccoli abitati con annesse necropoli e santuari che avevano legami stretti con la città.
Si parla del periodo d'oro della dominazione greca a Taranto la cui storia è conservata nel museo MarTa.
Dove si trova l'insediamento Carrino San Sergio
Alcune di queste comunità si spinsero fin sotto Massafra e precisamente nella località di Carrino San Sergio e nella zona della Masseria Amastuola, nella quale si conservano alcuni resti ritrovati durante la ristrutturazione.
Oggi sono visibili perché diligentemente inglobati nella pavimentazione a vetro nella sala d'ingresso.
Invece, i resti archeologici rinvenuti in zona Carrino - San Sergio sono stati raccolti nel museo archeologico di Massafra.
 |
I reperti archeologici ritrovati nelle necropoli di Carrino - San Sergio a Massafra
|
Il museo archeologico di Massafra allestito in tre sale
Il museo che si trova al primo piano del Palazzo della Cultura è suddiviso in tre sale.
Sala I
Nella prima sono stati sistemati all'interno di teche i reperti relativi all'abitato. La maggior parte di essi sono frammenti di ceramica relativi a suppellettili utilizzati nella quotidianità.
La sicura provenienza greca e coloniale hanno permesso di identificare l'insediamento di San Sergio come appartenente alla chora tarantina.
 |
I dischetti forati che servivano a fare da peso ai telai
|
Quello che mi ha incuriosito di più in questa sala è la teca con alcuni dischetti forati appesi che facevano parte dei telai usati per tessere le stoffe. Praticamente erano i pesi che tendevano i fili.
Sala II
Nelle cinque teche della seconda sala sono raggruppati gli oggetti rinvenuti durante gli scavi nelle tombe delle necropoli.
Si possono osservare brocche, coppette e anforette per unguenti ed oli profumati datate fine V-IV secolo a.C.
Sala III
Nella terza sala sono conservati i materiali provenienti dalle stipe votive di San Sergio scoperte durante i lavori di scavo per il passaggio di una condotta dell’acquedotto del Sinni.
Alcuni frammenti riportano alle tipiche figure del recumbente e del cavaliere, anche se, tra gli storici, l'interpretazione di queste terrecotte sono controverse.
Però simili raffigurazioni si trovano pure nelle stipe votive tarantine, quindi si sono assimilate ad essi.
Il lascito del Convento dei Cappuccini
La terza sala condivide lo spazio con il lascito librario del Convento dei Cappuccini al Comune di Massafra.
 |
Uno dei sei libri conservati nella Sala III del museo archeologico di Massafra
|
Il lascito era costituito da 836 volumi risalenti al periodo che va dal 1500 al 1830. Molti di questi volumi sono opere teologiche di scrittori francescani.
Tutta la donazione è stata recuperata, riordinata e inventariata.
Nel museo sono conservati solo sei di questi volumi che, fortunatamente, sono stati restaurati grazie ad una sinergica attività tra le associazioni e la biblioteca di Massafra.
Detto tra me e voi
Come dicevo la visita al museo è per chi ama la storia e l'arte ma anche per chi vuole conoscere le origini di un territorio.
Anche se si trova al primo piano - in via Caduti della nave Roma 9 - il museo è facilmente accessibile e quindi adatto a tutti.
Purtroppo il museo non è sempre aperto al pubblico per cui, prima di arrivare, vi suggerisco di contattare l'info point di Massafra:
Piazza Garibaldi, Massafra
tel 099 8804695/338 5659601
La visita si completa nel giro di un'ora al massimo.
Parola di Google local guide!
Commenti
Posta un commento