È il tempo
giusto per fare escursioni e intraprendere cammini, non solo per gli amanti di
questo genere di attività ma anche per riprendere contatto con l’ambiente che ci
circonda e ritrovare il gusto equilibrio fisico e mentale che da due mesi a
questa parte è venuto a mancare.
Ho sempre sostenuto che stare in mezzo alla
natura sia il miglior antidepressivo. È uno sport vero e proprio e come tale bisogna
essere preparati ed usare l’attrezzatura adatta.
Per saperne di più, ho chiesto di
darci dei consigli all'esperta della community delle Travel Blogger Italiane, Silvia
Montis, autrice del blog Viaggiare zaino in spalla.
Le mie
piccole esperienze outdoor
Se seguite questo blog sapete già che ho fatto delle piccole esperienze escursionistiche nella Puglia delle gravine, come l'escursione nella Gravina di San Marco a Massafra, e in Calabria il cammino a passo lento da Castrovillari a Morano Calabro.
Ho sempre cercato di attrezzarmi senza una vera conoscenza specifica e tecnica ma facendo sempre tesoro dell'esperienza precedente.
Certo le variabili da considerare sono tante
ma per camminate di tre o quattro ore si può soprassedere ad alcuni
accorgimenti.
Ho sempre però considerato i piedi come la parte più importante
da proteggere per ovvietà di logica e per questo motivo mi sono sempre salvata
dagli imprevisti.
Ma come ci si prepara per itinerari più lunghi e di più giorni? Lo chiediamo a Silvia che
di esperienza di cammini ne ha tanta.
Chi è Silvia
Silvia è nata in Sardegna e vive e lavora in Danimarca. Appassionata di fotografia,
comunicazione e arte, ha un vero amore per i viaggi lenti, a piedi, che fa
sempre accompagnata da uno zaino, il suo amico fidato.
Ha cominciato il suo primo viaggio a piedi con un grande classico, il Cammino di Santiago de Compostela che
era il suo sogno nel cassetto. Da quel momento non si è più fermata.
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Silvia Montis lungo il cammino di Carlo Magno in Val Camonica |
Come
attrezzarsi per un cammino di più giorni: i consigli di Silvia
"Quando organizzo un cammino tengo conto di
alcuni aspetti importanti, come la lunghezza del tragitto, la durata in giorni,
i territori e la stagione, per poter portare sempre l'attrezzatura giusta.
Tra
gli innumerevoli articoli presenti sul mercato il mio consiglio è di
prediligere sempre attrezzatura leggera e resistente.
Cominciando dallo zaino, per un cammino di più
giorni la scelta deve sempre avere queste caratteristiche: essere
strutturalmente leggero; avere una capienza dai 30 ai 50 litri; avere
l'areazione nello schienale per non farci sudare; avere la fascia lombare larga
per suddividere il peso sulle anche in modo che non ci venga il mal di schiena.
Portare per tante ore uno zaino non idoneo può compromettere il nostro cammino
e la nostra salute.
Le domande che mi fanno spesso sono: Che scarpe
usare? Da trekking o da trail running? In goretex o traspiranti?
La scelta in realtà è molto soggettiva, l'importante
è che siano comode e che il battistrada abbia un buon grip.
Ma dobbiamo anche
tener conto della conformità del territorio dove cammineremo.
Io ad esempio,
per il cammino di Carlo Magno in Valcamonica, lungo 100 km e fatto in estate,
ho preferito indossare un paio di scarponcini da trekking in goretex poiché
camminando in sentieri di montagna avrei potuto imbattermi in precipitazioni
improvvise.
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L'attrezzatura di Silvia Montis durante il cammino di Carlo Magno in Val Camonica |
La cosa fondamentale è comunque che le scarpe vengano rodate prima
della partenza. Mai partire in cammino con scarpe nuove.
Riguardo l'abbigliamento, per avere uno zaino
leggero io preferisco sempre non superare i tre cambi: uno da indossare e due
da mettere nello zaino. Questo vale sia per cammini di una settimana che di un
mese.
A fine tappa mi organizzo per lavare quello usato quindi non è necessario
portare troppa roba. Aggiungo, inoltre, dei pezzi extra tipo la maglia termica e
qualcosa per la sera in caso debba uscire a cena.
Per le calze consiglio
qualche cambio extra così da poterle cambiare spesso durante il giorno in caso
di piedi sudati o bagnati dalla pioggia. Avere i piedi asciutti previene
l'uscita di vesciche.
Riguardo la tipologia di abbigliamento io mi
affido sempre a capi tecnici, con tessuti ad asciugatura rapida: magliette da
running traspiranti; pantaloni che si trasformano da lunghi a corti; calze anti vesciche o da trekking per proteggere i piedi dallo sfregamento con le scarpe; giacca impermeabile che tenga almeno 2 o 5 mila mm di pioggia.
Nello zaino non mi faccio mai mancare anche: una
borraccia per l'acqua; i bastoncini da trekking; un fischietto per le
emergenze; un kit primo soccorso con pomata all'arnica e giaccio sintetico, per
eventuali stiramenti muscolari; il sacco a pelo o sacco lenzuolo, in base alla
stagione.
La mia parola d'ordine è comunque fare sempre
uno zaino leggero, così da percorrere tanti chilometri senza sofferenza. In
media non dovrebbe superare il 10% del peso corporeo ma cerco almeno di non
sforare gli 8 kg. Infondo il bello di un cammino è proprio quello di alleggerirci
dalla routine e ritrovare la felicità in poche cose."I 3 punti
importanti da tenere presente
Riepilogando ho capito che sono da tenere ben presenti tre punti importanti per fare una
seria valutazione dell’attrezzatura che occorre prima di affrontare un viaggio
zaino in spalla.
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Io che provo a diventare una escursionista esperta |
- Il luogo del
cammino o escursione, se montagna, pianura, boschi, strada sterrata, in discesa
o in salita.
- Il periodo in
cui si fa l’escursione e va da sé che la primavera dovrebbe essere la stagione
migliore
- La durata
delle attività outdoor, un conto è attrezzarsi per un giorno, un altro per una
settimana.
Devo essere sincera ma, tra i tanti consigli di Silvia, al fischietto per le emergenze non ci
avevo mai pensato.
Ed è interessante anche ricordarsi di non partire mai con
scarpe nuove di zecca che potrebbero compromettere l'intero viaggio, anche se
si tratta di poche ore, lo stesso dicasi se si parte con uno zaino non adatto alla nostra conformazione fisica.
Posso dire che ora siamo pronti per partire.
Detto tra me e voi
Entrare in contatto con la natura e camminare a passo lento, fermarsi per guardarsi
intorno e osservare attentamente ogni singolo elemento che incontriamo fa
crescere la consapevolezza che non siamo individui separati ma un tutt'uno con
l'esterno, con l'Universo.
Che basta rallentare un po' per accorgersi di tutto questo.
Ringrazio Silvia per i suoi preziosi consigli che mi hanno fatto crescere il desiderio di
intraprendere percorsi più impegnativi e vi lascio una sua frase riguardo al
tempo:
Il
tempo è un dono e ci può offrire la possibilità di guardarci meglio
dentro e ritrovare noi stessi.
Ottimi consigli per affrontare un'escursione ma aggiungerei anche barrette energetiche o gelatine (quelle degli sportivi) e un'alimentazione adeguata prima dell'escursione per non avere dei cali improvvisi.
RispondiEliminaCertamente portarsi da mangiare qualcosa è sempre consigliabile. Grazie per il suggerimento.
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