Ritorno a parlare di viaggi in camper e questa volta il tema principale è puntato su quanto costa fare un viaggio con la casa viaggiante. In questo post vi racconterò la mia esperienza decennale fatta di viaggi a breve, medio e lungo tragitto.
Sono piccoli spunti che aiutano a fare un piano economico prima di partire.
Il sogno degli spiriti liberi
Sono sicura che viaggiare in camper è un’esperienza che molti spiriti liberi vorrebbero fare e li capisco benissimo, visto che, per dieci anni, ho viaggiato in Italia e in Europa con il piccolo mezzo viaggiante visitando posti conosciuti - turisticamente parlando popolari - e scoprendo luoghi insoliti e inaspettati per la loro bellezza e caratteristica.
Immagino che questo desiderio derivi dal fatto che sono aumentati i viaggiatori in camper che pubblicano foto sui social, mostrando come sia un’esperienza che lascia piena libertà di scelta sui luoghi dove sostare.
Vedo foto con il camper parcheggiato in riva al mare per ammirare un tramonto o per vedere il primo chiarore dell'alba all'orizzonte, oppure in sosta in un prato aspettando la notte per osservare le stelle.
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Foto da Pixabay |
Ammetto che anche io comincio a sognare quando vedo queste foto e fantastico su quanti viaggi avrei potuto fare ancora se non avessimo venduto il nostro amato camper per passare il tempo su una barca utilizzata quasi esclusivamente per andare a pesca!
Se da un lato viaggiare en plein air, all’aria aperta, è assolutamente la forma di viaggio che lascia liberi, dall’altra bisogna avere ben chiaro che non è tutto rose e fiori. Ci sono delle regole da osservare e dei compiti giornalieri che rendono faticoso, anzi fastidioso, il viaggio.
A conti fatti, per me che amo viaggiare in camper, questi ultimi due oneri non mi hanno mai scoraggiato e sono sempre stata super felice ad ogni partenza, soprattutto quando si prevedeva un itinerario a lunga percorrenza.
Quanto costa la libertà di viaggiare in camper?
Premetto che prima di partire è necessario il controllo del mezzo in ogni sua parte, così come la preparazione e la pulizia interna, anche se dopo l’ultimo viaggio l’abbiamo lasciato pulito e ordinato.
Quindi, quando parlerò dei costi ho già messo in conto che il mezzo sia in perfetto stato per viaggiare, (olio motore, pneumatici ecc.) per cui tralascerò queste spese, così come non considererò le spese di gestione giornaliera della cambusa.
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Ci sono alcune spese annuali che sono fisse, come l’assicurazione e il bollo che vengono spalmate nel tempo. Poi ci sono le spese cosiddette vive che vanno a costituire il budget del viaggio.
Di queste al primo posto c’è il carburante, una spesa che, secondo me e anche secondo alcuni amici camperisti, è la quota maggiore del budget. Deve essere tenuta d’occhio perché durante il viaggio è facile cambiare o aggiungere destinazioni, anche più volte, e fare giri più o meno lunghi senza rendersi conto del consumo.
Per fare un esempio: il nostro camper, manutenuto con cura, consumava circa 8-9 l/100 km. Facendo due conti: in Italia oggi il gasolio costa in media 1,650 euro a litro, per cui per una percorrenza di 1000 km si spendono intorno ai 130-140 euro. All’estero il diesel costa di meno e, comunque, nel 2009 per andare e tornare da Stoccolma abbiamo speso 600 euro di carburante, senza considerare le spese dei traghetti.
A questo aggiungiamo i pedaggi, l’autostrada e le vignette, e la carta internazionale assicurativa se andate nei paesi non convenzionati.
Basta così con le spese?
E no! Il portafoglio dovrà assicurarsi le spese previste per le aree di sosta e campeggi e se finisce il gas usato per il frigo, per i fornelli, per il boiler, la stufa e, se c’è, anche il forno, per ricaricare la bombola.
In tutto questo ci sono anche da mettere in conto gli imprevisti.
Imprevisti e dintorni
Vi racconto alcuni episodi che sono capitati a noi. Stavamo girovagando in Belgio e avevamo fatto una deviazione per andare a Gand, una fermata non prevista nell’itinerario. Alla ripartenza il nostro Arca non dava segni di vita. Bisognava cambiare la batteria e per fortuna ci siamo trovati in una città e non in posto sperduto.
A Strasburgo, invece, ci infilammo in una strettoia convinti di farcela e invece per un centimetro urtammo lo spigolo di un marciapiede che ci rovinò la porta d’ingresso della cellula e non riuscivamo più a chiuderla.
Per guidare un camper ci vuole occhio soprattutto i primi tempi. Ricordo che la nostra primissima destinazione per provare il nuovo camper è stata Tropea. Andammo in un campeggio alberato e durante le manovre di parcheggio strisciammo una fiancata. Non male come inizio!
Bisogna tenere in considerazione l’ingombro in altezza, in lunghezza e in larghezza. Con un mansardato il passaggio da sottopassi e gallerie deve essere ben calibrato.
Detto tra noi
Voglio ricordarvi che questa è la mia esperienza di viaggio con un equipaggio costituito da 2 persone e che, in effetti, le spese sono ammortizzabili all'aumentare delle persone a bordo. A volte si decide il viaggio considerando la località che si vuole visitare, altre volte dal budget a disposizione e da lì capire quale meta si può raggiungere.
È facile pensare che sia economico viaggiare in camper. Può essere vero se consideriamo solo il vitto e l’alloggio: si dorme nei comodi letti del camper e si cucina in casa se non si vuole andare al ristorante a gustare i piatti locali.
Noi non riuscivamo a farne a meno. Ogni luogo visitato era prima di tutto una tappa al ristorante tipico. Per noi conoscere i sapori e gli odori della cucina locale è parte integrante dello stesso viaggio, ma non tutti la pensano allo stesso modo. E non sanno cosa si perdono!
Insomma, questo genere di viaggi è una filosofia di vita, il camper o lo ami o lo odi.
Fatemi sapere la vostra opinione nei commenti.
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Sono una pugliese errante con la licenza (abusiva!) di scrivere su questo blog confidenziale e semplice come me. Consiglio viaggi e stili di vita lenti, antistress e sostenibili.
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