I fine settimana che passo nelle Marche non restano mai infruttuosi. La voglia di conoscere questa regione sta crescendo sempre di più e mi rendo conto che nel tempo mi sono persa tanto a non tenere in considerazione questa parte dell’Italia. Volevo dedicare un giorno a visitare Cingoli dopo aver letto che è considerato il Balcone delle Marche.
Caspita - mi sono detta – immagino che panorami! Secondo voi non dovevo soddisfare la mia curiosità? Ecco a voi i posti più belli e interessanti che ho visto a Cingoli.
Come arrivare a Cingoli
Se siete sulla riviera marchigiana potete arrivare a Cingoli prendendo la Val di Chienti da Civitanova Marche. Si percorrono la SS 77 e la SP 25 e in un’ora circa si arriva a destinazione attraversando colline morbide e tenendo come orizzonte i Monti Sibillini. Se poi vi trovate in zona a primavera inoltrata, tra maggio e giugno, c’è una esplosione di colori.
La visita a Cingoli e il panorama sfumato
Ho l’impressione che io non sia molto fortunata con il tempo meteorologico quando arrivo nelle Marche perché non è stato mai troppo clemente con me: la pioggia e il freddo hanno accompagnato molte mie uscite nonostante la giornata inizialmente si presenti bella, come quella volta a Macerata che addirittura nevicò. È successo anche durante la mia giornata di visita a Cingoli.
Non che mi dispiacesse perché le temperature già a fine maggio erano asfissianti e un po’ di respiro ci stava pure, ma per il fatto che le mie aspettative di affacciarmi al Balcone delle Marche e godere del panorama fino al mare si sono scontrate contro una nebbiolina di vapore acqueo.
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La Cattedrale di Cingoli avvolta dalla nebbia |
Per cui, l’affaccio al balcone è stato rimandato a tempi migliori.
Se da una parte la delusione di dover saltare il motivo principale della mia visita a Cingoli mi aveva demoralizzato, dall’altra la pioggia aveva reso più brillanti i colori di un borgo pieno di verde e di rose e questo mi aveva già fatto capire che non tutto era perduto, sarei andata alla ricerca dei posti più belli del borgo.
Cingoli: visitare i posti più belli
Cingoli è uno dei 9 borghi più belli d’Italia della marca maceratese e il titolo se lo merita tutto. Tra monumenti, chiese, palazzi e musei dedicati c’è molto da vedere, sebbene molti edifici sono ancora chiusi per inagibilità dopo il terremoto del 2016.
Molti palazzi hanno subito interventi di rinforzo e sono ben visibili tiranti e catene per sostenerli. Simone che è un ingegnere cerca di spiegarmi la tecnica che si usa in questi casi, però non posso fare a meno di pensare a quel tragico avvenimento e mi assale un po' di tristezza.
Per fortuna ci sono molti cantieri aperti e questo fa ben sperare in una ripresa.
Vi ricordo, dunque, che non si può visitare tutto e che, in alcuni casi, bisogna anche prenotare, come per entrare nella Casa Natale di Pio VIII che si trova su Via Garibaldi.
Cingoli: il percorso fatto da noi
Cingoli non è molto grande per cui si può visitare a piedi seguendo un itinerario piuttosto intuitivo che porta nella piazza centrale. Abbiamo parcheggiato sulla strada del belvedere, Via Balcone delle Marche, vicino alla Chiesa San Filippo Neri, celebre per essere stata sede dell’ordinazione sacerdotale di San Nicola da Tolentino.
Vi lascio una foto e ditemi se non merita.
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La Chiesa di San Filippo Neri a Cingoli |
Noi mica ci aspettavamo tutta questa nebbia, questa pioggia torrenziale e questo freddo. Con 15° urge subito per me una tisana per riscaldarmi e ci rifugiamo nell’unico bar della piazza un po’ stile liberty. Ed è subito calore! Nel frattempo, ha smesso di piovere, la nebbia si è dissolta anche se sopra di noi il cielo non promette niente di buono.
Cominciamo il nostro giro proprio da Piazza Vitt. Emanuele II su cui si affacciano la Cattedrale di Santa Maria Assunta (inagibile), nella quale è custodito il monumento sepolcrale dedicato a Pio VIII, il Palazzo Conti e il Palazzo Comunale.
Cingoli: visita alla Sala degli Stemmi e la Madonna del Rosario
Per nostra fortuna il Palazzo Comunale di Cingoli è aperto, così entriamo per visitare la Sala degli Stemmi che si trova al primo piano. La Sala conserva tutti gli stemmi delle famiglie nobili fino al 1860 e qui, dalla Chiesa di San Domenico danneggiata dal sisma del 2016, è stata portata la tela del XVI secolo su cui è dipinta la Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto, il celebre artista veneziano.
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La Madonna del Rosario di Lorenzo Lotto |
Apprezziamo il capolavoro che copre parte di una parete della sala mentre la guida ci da informazioni più dettagliate sull’opera e sul pittore. Scopriamo così che molte opere di Lorenzo Lotto sono sparse nelle chiese marchigiane, tant'è che la Regione Marche gli ha dedicato un percorso culturale, la Rete delle Città Lottesche. Noi prendiamo appunti per ricordarcene la prossima volta.
Cingoli: la Fontana del Maltempo
Dopo la visita alla Sala degli Stemmi, per restare in tema con la giornata, ci incamminiamo su Via Garibaldi per andare a vedere la Fontana del Maltempo, una fontana pubblica rinascimentale.
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La Fontana del Maltempo - Cingoli
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Il monumento è indicato dai cartelli altrimenti non si vede perché è “dietro l’angolo”, cioè in una rientranza appiccicata al muro. La guardo e mi chiedo perché ha questo nome.
Io e Simone buttiamo giù una serie di motivazioni tutte divertenti (e altro che non si può dire), ma pare che ci volesse il maltempo, la pioggia appunto, affinché uno zampillo di tutto rispetto uscisse dalla bocca del cervo raffigurato sulla fontana.
Il cervo e l'albero sono simboli dello stemma di Cingoli.
Di fronte alla fontana c'è un giardino che attira il mio sguardo. Mi avvicino e a prima vista sembra abbandonato ma è curato e, purtroppo, chiuso. Guardo attraverso il cancello e ammiro le rose circondate da piante e alberi. Anche qui rose, ovunque vedo rose!
Cingoli: verso il Santuario di Santa Sperandia
Passiamo davanti alla casa di Francesco Saverio Castiglioni (Pio VIII), chiusa, e ci dirigiamo verso Porta Piana (ex Porta Montana di epoca medievale, poi sostituita dalla nuova struttura) per andare a visitare il Santuario di Santa Sperandia che si trova oltre le mura del borgo.
Il cancello è aperto. Il Santuario si trova alla fine di un vialetto protetto da due alti muri laterali. È avvolta dal silenzio e noi ci sentiamo a disagio persino a fare rumore sulla ghiaia mentre camminiamo. Una donna sta pregando nell’ingresso prima dell’entrata della chiesa e cammina in circolo. Non so se è un rituale e se ha un significato. Non ci esce fiato tanto il luogo appare mistico e rispettoso di silenzio.
Il Santuario di Santa Sperandia è stato eretto su un antico tempio cristiano longobardo dedicato a S. Michele dove la donna religiosa fu accolta ed eletta badessa delle monache benedettine.
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L'interno del Santuario di Santa Esperandia - Cingoli |
Bellissimo l’organo che si trova sopra la porta d’ingresso, mentre in un’esedra si trova la teca in cui è conservato il corpo della religiosa umbra riesumato intatto dopo 700 anni.
Santa Sperandia è compatrona, insieme a Sant’Esuperanzio e San Bonfilio, di Cingoli.
Con questa ultima tappa ritorniamo nel centro storico perché è ora di pranzare. Abbiamo scelto la Trattoria Il Focolare che vi consiglio se vi trovate da queste parti.
Detto tra noi
Tutto qui Cingoli? E vi pare poco? Noi siamo stati presi in contropiede dalla pioggia e ci siamo adattati. Di sicuro ci torneremo, con il bel tempo, ovvio, per dare un senso al nome che hanno dato a Cingoli, il Balcone delle Marche.
Si dice che chi beve alla Fontana del Maltempo ritorna, noi ci abbiamo provato, chissà che non succederà quanto prima!
Intanto, proseguiamo nella scoperta di questa regione e la prossima tappa sarà Sarnano. Non vedo l’ora di raccontarvi tutto.
Se vi è piaciuto questo post scrivetemi sotto, vi leggo, e poi condividetelo, mi fa tanto piacere.
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Sono una pugliese errante con la licenza (abusiva!) di scrivere su questo blog confidenziale e semplice come me. Consiglio viaggi e stili di vita lenti, antistress e sostenibili.
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